Dopo l’apertura dell’ospedale di Treviglio alla pet therapy, anche le strutture sanitarie di Modena permetteranno l’accesso ai cani, gatti e quant’altro in corsia. Il consiglio comunale, infatti, ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno di Per me Modena, che chiedeva di dare piena attuazione alla legge che promuove l’impiego di animali nella cura e riconoscendo il loro valore aggiunto durante le terapie mediche.
Per questo, ora, i 4 zampe domestici potranno andare a far visita al proprietario, sia nei nosocomi pubblici che in quelli privati. In particolare, inoltre, il documento chiedeva al comune di farsi carico, insieme all’Asl, di una campagna informativa per la cittadinanza “mirata a far conoscere potenzialità e vincoli della relazione uomo-animale (Pet Relationship) e dell’accesso di animali d’affezione nei luoghi di cura”. “Gli effetti benefici rispetto alle terapie applicate – ha poi sottolineato in un comunicato ufficiale il consigliere Marco Chincarini, tra i consiglieri promotori dell’iniziativa – sono evidenti“. Sempre il consigliere, poi, classifica questi benefici in 4 ambiti: la promozione del benessere della persona, la facilitazione dei processi di integrazione socio-relazionale, la realizzazione di percorsi assistenziali e la realizzazione di eventi sinergici con i percorsi terapeutici in essere, attraverso la motivazione al percorso terapeutico, l’alleanza medico-malato, l’abbassamento di fattori di compromissione quali lo stress.
Ovviamente, per l’accesso dei pelosi, il paziente o i suoi familiari dovranno fare richiesta scritta alla Direzione sanitaria dell’ospedale in cui sono ricoverati, che valuterà l’attuazione o meno, garantendo però di mettere in atto tutte le azioni possibili affinché tale richiesta possa essere accolta. Gli animali, inoltre, potranno entrare nei luoghi di cura negli orari di visita dedicati ai parenti o, in casi particolari, anche al di fuori quando la loro presenza è essenziale per la tranquillità del paziente, come nel caso dei bambini o di persone anziane. E, proprio come a Treviglio, ci saranno dei reparti in cui i pet non potranno entrare: come quello di terapia intensiva, chirurgia d’urgenza, traumatologia d’urgenza, stanze di isolamento, centri trapianto e grandi ustionati, centri dialisi, ostetricia e nursery, sale operatorie o di diagnostica, sale con impianti radiologici e in mensa.
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