Animali pignorabili? Arriva il no del Senato. Enpa: “E’ stato compiuto il primo passo”

Secondo la legge italiana gli animali domestici sono pignorabili. Un fatto che molti ignoravano e che ha generato un forte dibattito in questi mesi. Finalmente, però, la soluzione sembra essere vicina. Solo ieri 17 settembre, infatti, “in Commissione ambiente al Senato – come hanno raccontato all’Ansa i senatori Stefano Vaccari e Massimo Caleoabbiamo approvato un emendamento al collegato ambientale proposto dal Governo che sancisce l’impossibilità di pignorare gli animali di affezione e da compagnia e quelli con una missione terapeutica e assistenziale“.

Una tutela del legame affettivo, quindi, che anche di fronte a debiti non può venire meno. Gli animali non sono oggetti e, come tali, vanno difesi e tutelati. “Ora – proseguono i politici – si attende solo l’approvazione del provvedimento in Aula“. Tra i primi a commentare la notizia l’Enpa, Ente nazionale protezione animali, che da tempo si batte per cambiare la norma: “E’ stato compiuto il primo passo – ha scritto in una nota ufficiale la presidentessa Carla Rocchiverso la soppressione di un vero e proprio obbrobrio giuridico. Questa è una riforma che chiediamo e che aspettiamo da molti anni perché gli animali sono esseri senzienti ed è inconcepibile potessero ancora essere considerati alla stregua di un tavolo, di un televisore o di un’automobile da mettere all’asta per soddisfare le pretese dei creditori“.

Come anticipato prima, qualche mese fa si era parlato molto della questione, portata avanti anche dalla conduttrice tv Tessa Gelisio che aveva lanciato la campagna social #giulezampe, per ricordare quanto fosse inconcepibile che un animale domestico fosse considerato quanto un comodino. C’erano anche state interrogazioni parlamentari in merito e una raccolta di oltre 100mila firme. Prima dell’estate, la stessa Gelisio ci aveva assicurato: “Se non succede niente da qui a settembre scateniamo l’inferno“. Ma, fortunatamente, qualcosa si è mosso. Ed era ora.

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