In un via vai di cani in quasi tutte le spiagge libere italiane, l’estate 2015 sembrava dovesse finire prima di cominciare per i 4 zampe del Lazio. Con una speciale ordinanza, infatti, il comune di Anzio aveva deciso di vietare l’accesso ai cani sulla battigia, anche se regolarmente muniti di guinzaglio, museruola, sacchetti igienici e acqua. Una vera e propria tortura per i cittadini e i turisti ma, soprattutto, una normativa illegale secondo un’associazione animalista locale che ha così deciso di presentare un ricorso al Tar (Tribunale amministrativo regionale). E lo ha vinto.
Il provvedimento arriva dopo che già l’anno scorso un’altra sentenza sempre dello stesso tribunale aveva stabilito che i pelosi regolarmente accompagnati avevano diritto a entrare nelle spiagge libere di Santa Severa e di Ostia. Sempre il Tar, inoltre, ha stabilito anche che l’ordinanza del comune di Anzio era illegittima, poiché si limitava a vietare a persone con cani l’accesso al mare, senza però fornire alcuna motivazione. Inoltre, sempre il Tar sostiene che il provvedimento viola anche il principio di proporzionalità tra le esigenze pubbliche da soddisfare e l’incidenza sulle sfere giuridiche dei privati. Vale a dire che tra esigenze pubbliche e private deve essere sempre mantenuto un certo equilibrio.
Insomma, la delibera di Anzio sembrava un semplice accanimento contro cani e proprietari, senza nessun riscontro legittimo. Una scelta che, a detta del Tar, “risulta irragionevole ed illogica, oltre che irrazionale e sproporzionata“. Ma c’è di più, perché ora il comune laziale sarà anche costretto a pagare le spese processuali. Tutto bene, quindi, per cinofili, villeggianti e abitanti della cittadina che potranno portare a passeggio i loro migliori amici in riva al mare. Il tutto, ovviamente, sempre tenendo conto delle regole.
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