I gatti sono indipendenti, si sa. E molti di loro scelgono autonomamente dove vivere. E’ il caso di un bel micione tigrato che ha deciso di mettere radici in un luogo quantomeno insolito: il Pronto Soccorso dell’ospedale Borea di Sanremo. A segnalare la presenza felina nel nosocomio è stata una cittadina, la signora Marilisa, che qualche giorno fa ha mandato al sito sanremonews.it la foto del gattino e ha scritto: “Nel bel mezzo di attese infinite per il Pronto Soccorso avevamo compagnia in entrata, con tutto il rispetto per gli animali“.
E se la scoperta ha causato un bel po’ di problemi all’ospedale, perché c’è chi pensa che un animale non dovrebbe stare in un luogo di cura, c’è anche chi, come la signora Daniela, non ha perso tempo e ha scritto a sua volta al sito del comune ligure per difendere la presenza del gatto nella struttura. La signora, che a quanto si evince è un’impiegata del posto dice: “In riferimento alla segnalazione della signora Marilisa circa la presenza di un gatto all’entrata del Pronto Soccorso, vorrei dire che è un gatto bellissimo, coccolone, pulito e intelligente, in grado di far rilassare con le sue fusa chi gli elargisce una carezza“. La signora prosegue poi nella sua lettera sostenendo che il peloso è molto meglio di alcuni esseri umani, capaci solo di urlare, incuranti di chi sta peggio di loro, che non sono in grado di comprendere che le lunghe attese non sono dovute alla negligenza o all’imperizia del personale, ma al carico di lavoro gravante sul Pronto Soccorso che, soprattutto nei mesi estivi, è spesso notevole e sproporzionato alle risorse umane impiegate.
Insomma, un gatto in ospedale non fa nulla di male. Anzi. Una teoria, quella della signora Daniela, sostenuta anche dai diversi esperti, se si considera che proprio di recente un altro ospedale, il Fatebenefratelli di Milano, ha deciso di aprire le porte del reparto pediatrico agli animali e alla pet theraphy. E speriamo che lo capiscano anche i dirigenti del Borea e che lascino il micetto esattamente dove sta.
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