Uccidere 2 milioni di gatti randagi e selvatici in 5 anni: bufera sul governo australiano

Se vi siete inorriditi di fronte le dichiarazioni dell’assessore di Imola Antonio De Marco contro i troppi cani al canile che andrebbero abbattuti, sappiate che la crudeltà contro gli animali non è una prerogativa italiana. Anzi. Infatti, secondo quanto riportato dall’Ansa, il ministro dell’ambiente australiano Greg Hunt avrebbe appena presentato al governo un progetto quinquennale per uccidere circa 2 milioni di gatti, tra selvatici e randagi, in tutto il territorio.

Il motivo? Sembra che i felini siano troppi e la loro diffusione stia seriamente minacciando una ventina di specie di piccoli mammiferi che sarebbero a rischio estinzione. Un fatto inammissibile, considerando che l’Australia, come riporta l’edizione online del Guardian, ha uno dei peggiori record di estinzione al mondo: dall’arrivo degli europei, il continente ha perso almeno 29 specie di mammiferi, mentre altre 1800 risultano minacciate. I gatti selvatici, ha spiegato poi il governo, sono fra gli elementi che hanno alterato maggiormente l’ecosistema originario, minacciando decine di altri animali.

Tra gli strumenti lanciati per dare la “caccia” ai mici c’è anche un’applicazione che si può scaricare sullo smartphone, FeralCatScan, che consente di segnalare l’avvistamento di eventuali esemplari di felini. “Stiamo tracciando una linea sulla sabbia oggi – ha detto il ministro Hunt – che dice: ‘per il nostro orologio, e la nostra ora, stop altre estinzioni di specie’. È difficile, è una sfida, ma possiamo fare molto e meglio“. Canberra investirà in questo piano di salvaguardia delle specie 6,6 milioni di dollari, per lo più destinati all’eliminazione dei gatti selvatici. Possibile che per salvare i piccoli esseri viventi non esistano altre soluzioni? Le associazioni animaliste australiane e internazionali se lo stanno chiedendo proprio in queste ore e speriamo che si arrivi presto a un progetto migliore.

Foto by Facebook

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