Una caratteristica dei cavalli è la loro capacità di dormire in piedi. Negli equini esistono due tipi di sonno: quello sincronizzato (ad onde lente) e quello rem (ad onde corte). Durante la fase di sonno sincronizzato i cavalli si assopiscono e possono essere svegliati facilmente, il tono muscolare rimane rigido e per questo l’animale si può addormentare anche in piedi.
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Durante la fase rem il sonno diventa più profondo, il cervello rimane attivo ma è più difficile riuscire a svegliare l’animale. Il tono muscolare non è rigido e il cavallo dorme sdraiato, appoggiato su un fianco. Possiamo quindi dire che quando il cavallo sembra dormire in piedi in realtà si sta solo riposando, ma è vigile e non è che detto che si lasci avvicinare da estranei. L’animale riesce a dormire in piedi grazie ai suoi quattro arti che gli consentono un ottimo equilibrio; in più nel gomito e nel garretto ha una struttura delle articolazioni e dei legamenti che li tiene puntellati sulle zampe anteriori, facendoli rimanere in piedi.
Il cavallo che dorme in piedi tiene le palpebre abbassate e la testa ciondolante; la lunghezza di questi “riposini” varia da animale ad animale, ma solitamente occupano gran parte della giornata, mentre il sonno rem dura circa 3-5 ore. Ma per quale ragione i cavalli dormono in piedi? I cavalli che sono liberi in natura hanno sviluppato questa capacità di rimanere in piedi per riuscire a fuggire dal nemico e da eventuali pericoli: vista la leggerezza del sonno possono accorgersi del problema e partire al galoppo entro un paio di secondi. Inoltre per loro sarebbe troppo doloroso e dannoso dormire sdraiati per un periodo prolungato: il peso del corpo rischierebbe infatti di comprimere il diaframma, causando problemi e difficoltà respiratori.
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