Lucertole: perdono la coda e poi la rigenerano. Ma come fanno?

Una strategia difensiva che ha del miracoloso: i ricercatori hanno studiato come la lucertola arboricola, originaria della California, se in pericolo e seguita da un predatore, perda volontariamente la coda grazie ad una contrazione dei muscoli, lasciando il nemico alle prese con l’estremità, che continua a muoversi. La lucertola quindi ne approfitta per fuggire. Questo meccanismo è chiamato autotomia. Dopo circa due mesi la coda ricresce spontaneamente, anche se può accadere che sotto la coda persa compaia già quella nuova o che la ricrescita avvenga in un paio di giorni. Questa incredibile peculiarità è studiata dai ricercatori di tutto il mondo, che sperano di poter capire il meccanismo di ricrescita per utilizzarlo nel campo della medicina rigenerativa.

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I ricercatori dell’Arizona State University hanno attribuito questa capacità rigenerativa a circa 326 geni, posseduti dalle lucertole e dai mammiferi. Questi geni aiutano la guarigione e lo sviluppo degli embrioni e ben 302 di essi sono posseduti anche dagli esseri umani: sembra quindi che le lucertole siano gli animali più vicini all’uomo per patrimonio genetico e capacità rigenerativa. Molte animali, tra cui salamandre, pesci e aracnidi possono liberarsi di una parte del corpo se afferrata da un predatore, ma non farla ricrescere interamente, cosa che invece accade alle lucertole.

Nel processo di rigenerazione sono coinvolti geni e cellule staminali, il futuro della medicina. Queste cellule possono moltiplicarsi all’infinito dando origine a nuove cellule perfettamente identiche oppure differenziarsi in più tipi diversi. Se non ci fossero queste cellule, la probabilità che la coda ricresca sarebbe quasi nulla. “Seguendo la ricetta genetica della rigenerazione scoperta per le lucertole, e controllando gli stessi geni nelle cellule umane, potrebbe essere possibile, un giorno, rigenerare muscoli, cartilagine e persino midollo spinale“, ha dichiarato Kenro Kusumi, uno dei ricercatori.

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