Accattonaggio con cani, un fenomeno dilagante in Italia. Come si combatte?

Quando li hanno trovati e “liberati”, erano ancora legati alla grata di un negozio di via Nazionale, a Roma, impauriti, feriti, increduli. Parliamo di un lupoide e di un Levriero, animali di proprietà di un uomo di 52 anni senza fissa dimora che, solitamente, li usava per impietosire i passanti e chiedere l’elemosina. Ma stavolta, in preda a uno scatto d’ira, l’uomo se l’era presa con gli animali. Li ha picchiati selvaggiamente, fino a provocare gravi lesioni al levriero (che è una femmina), che al momento è incapace di camminare correttamente.

Fortunatamente, se così si può dire, grazie all’intervento del nucleo di polizia del commissariato Trevi Campo Marzio, i 2 cani sono stati sottratti alla custodia del loro proprietario, che è anche stato denunciato per i maltrattamenti inferti agli animali e dovrà rispondere per una serie di reati. Eppure questo caso, sì grave, è solo l’ultimo di un problema più ampio, quello dell’accattonaggio con animali, ovvero quello di chi solitamente sfrutta i cani, molto spesso cuccioli (capaci di attirare l’attenzione più facilmente, nonché di fare tenerezza a chi li vede) per chiedere soldi.

Solo la scorsa settimana, sempre nella Capitale, un rumeno di 59 anni è stato fermato perché strattonava ripetutamente un cucciolo di soli 3 mesi e lo colpiva sulla testa, mentre qualche settimana fa, a Termini, un altro cagnolino era stato sequestrato al proprietario che lo usava per intenerire le persone. Ma attenzione, non pensiate che questi episodi avvengano solamente a Roma. Anzi, in ogni città, avvengono casi simili. E sono moltissimi i cani (ma non sono quelli) che vengono portati via a chi ha in mano questo tipo di organizzazioni criminali a tutti gli effetti.

Spesso, infatti, i cani femmina vengono usati come “macchine da riproduzione”, e lasciate sfornare cuccioli un calore dopo l’altro. I piccoli, invece, vengono portati in giro (o venduti nei mercatini) affinché possono creare in chi li vede la giusta compassione. Una volta diventati grandi, però, questi cani vengono uccisi o, nell’ipotesi migliore, abbandonati. Purtroppo non esiste un unico responsabile su cui puntare il dito, anche se è vero che molti di questi esemplari provengono dai campi rom (e sempre spesso le associazioni animaliste tentano di sequestrare loro le “fattrici”), non sono loro gli unici a guadagnare sulla pelle degli animali. Per questo, importante, è non cedere al ricatto: anzi come raccomanda anche l’Oipa (Organizzazione internazionale protezione animali) chi vedesse qualcuno chiedere l’elemosina con un cane o un altro animale avverta immediatamente le autorità competenti. Donando loro anche solo pochi spiccioli non farete altro che alimentare questo traffico illecito e i cuccioloni non staranno meglio, ma andranno incontro a un crudele destino.

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