La prima caratteristica che ci viene in mente pensando al camaleonte è il cambio colore: perché questo rettile si “trasforma”?
Ammettiamolo, fin da bambini è stata la prima cosa che abbiamo imparato su questo animale. Sappiamo bene che il camaleonte ha la capacità di “cambiare” colore per mimetizzarsi, come meccanismo di difesa, per difendersi dai predatori e apparire “invisibile”.
Per molto tempo, però, c’è stata una convinzione errata alla base della causa della sua trasformazione. Si è creduto, infatti, che ciò avvenisse grazie ai cromatofori, ovvero delle particolari cellule della sua pelle. La realtà, però, è diversa.
Ciò che consente al camaleonte di cambiare il suo colore è un meccanismo più particolare. Andiamo a scoprire tutti i dettagli di un fenomeno curiosissimo che da sempre affascina grandi e piccini.
Perché il camaleonte cambia colore e come ci riesce: il motivo della trasformazione
Come abbiamo detto, questa trasformazione si verifica come meccanismo di difesa, nel momento in cui il rettile si sente “minacciato” o in pericolo o comunque in una fase di “eccitazione”, di agitazione e stress. Ma come funziona il cambio colore? Serve davvero solo a mimetizzarsi o ci sono altri fattori che entrano in gioco e determinano il tutto?
Ebbene, pare che il fenomeno in sé sia legato “all’interferenza” vale a dire alle onde luminose che si vanno a sovrapporre e finiscono per cancellarsi dando vita ad una sorta di “picchi”.
La “pelle” del camaleonte si compone di due strati che intervengono sulla trasformazione: uno regola la temperatura corporea, l’atro il colore. I meccanismi, ovviamente, sono più complessi e “scientifici” di quanto andiamo a spiegare ma cercheremo di riassumerli in maniera semplificata.
Quando il rettile si trova in una fase di rilassamento, si sente al sicuro; nello strato volto a determinare il colore, i cristalli di guanina presenti sono vicini tra loro e, per questo motivo, favoriscono la riflessione della luce blu. Amalgamandosi al colore giallo del rettile, otteniamo il verde che tutti conosciamo.
Al contrario, quando il camaleonte ha paura o è agitato e si sovreccita, questi cristalli si allontanano e vanno a modificare il modo in cui la luce si riflette. Per questo, ai nostri occhi, appare di un colore differente. Alla base della trasformazione, dunque, c’è la componente emotiva del rettile.
Prima di avere un camaleonte come amico, dunque, informatevi per conoscere bene le sue caratteristiche e prendervi meglio cura di lui.