Da un comunicato diffuso, Oipa informa che il Comune di Roma non avrebbe ancora emanato l’ordinanza per proteggere i nidi di rondini. Provvedimento che, a quanto pare, lo scorso anno era partito già dall’11 marzo.
Ci troviamo nel pieno della seconda metà del mese di maggio e ancora il Comune di Roma non avrebbe emanato alcuna ordinanza per proteggere i nidi di rondini. L’Organizzazione Internazionale Protezioni Animali, a tal proposito, ricorda in una nota stampa diffusa che lo scorso anno tale provvedimento era stato messo in pratica con largo anticipo rispetto a quest’anno. Nel 2022 già dall’11 marzo, infatti, le ‘case’ delle rondini e dei loro pulli appena nati godevano già di un’adeguata protezione. Oipa chiede un’attivazione che sia immediata.
L’urgenza di una nuova ordinanza
“Si provveda al più presto” scrive l’Organizzazione Internazionale Protezioni Animali nel comunicato in cui chiede al Comune di Roma di attivare un’ordinanza per proteggere i nidi di rondini e rondoni. Del resto, come fanno sapere dall’Oipa di Roma: “Siamo a metà maggio e dell’attesa disposizione non vi è ancora traccia. L’ordinanza dello scorso anno mise i nidi sotto la sua protezione fino al 22 novembre e dunque da allora non sono più tutelati“. Un ritardo che, difatti, preoccupa e che mette in pericolo diverse specie di volatili oltre le rondini.
Nella Capitale sembrerebbe che, ad oggi i nidi di rondini, rondoni, balestrucci e diverse altre specie affini non sono protetti dalla consueta ordinanza del sindaco né da altri provvedimenti. Questo quanto rivela l’Organizzazione Internazionale Protezione Animali timorosa per le sorti di specie già seriamente minacciate da altri fattori (quello climatico, per fare un esempio). Per tutelare questi animali, come ricorda anche Oipa, lo scorso anno (2022) l’ordinanza che vieta la distruzione dei nidi fu emanata l’11 marzo. Un periodo più che opportuno, se si considera che corrisponde con la stagione riproduttiva.
Rondini ed altri uccelli in pericolo
La delegata di Oipa Roma, Francesca Lavarini, tiene a sottolineare: “L’ordinanza dello scorso anno mise i nidi sotto la sua protezione fino al 22 novembre e dunque da allora non sono più tutelati. Nonostante siamo a stagione riproduttiva inoltrata con i nidi non solo pronti, ma pieni di uova e di piccoli“. A fronte di questa situazione, l’Organizzazione Internazionale Protezione Animali chiede, accoratamente, al Sindaco di Roma Roberto Gualtieri di emanare al più presto una nuova ordinanza, o altro provvedimento, che obblighi a proteggere i nidi. (Ricordiamo che abbiamo affrontato anche il modo in cui comportarsi nel caso di avvistamento di pulli a terra).
L’urgenza di questa ordinanza è dovuta al fatto che, fino a che non sarà vietato, molte persone potrebbero continuare a distruggere questi nidi perché “sporcano“. E c’è di più, come ribadiscono da Oipa, molte imprese edili potrebbero non fermarsi difronte a un nido abitato. Scrivono dall’Organizzazione: “Quello a protezione dei nidi di rondine, rondoni, balestrucci e specie affini è una misura importante per la città. Atta a rafforzare la tutela già prevista dalla legge n.157/1992 che vieta l’uccisione di nidiacei e individui adulti, nonché la distruzione di nidi e uova“. Come conclude la delegata Francesca Lavarini: “Chiediamo inoltre che l’Amministrazione comunale interrompa le potature nel periodo riproduttivo delle specie che nidificano sugli alberi. Anche questi sono interventi che uccidono nidi e nidiacei“.