L’Organizzazione Internazionale Protezione Animali avrebbe espresso le sue perplessità in merito al nuovo presidente di Federparchi. Secondo l’Oipa, infatti, il fatto che Luca Santini sia stato un cacciatore in passato potrebbe andare in contraddizione rispetto allo spirito dell’ente.
La Federazione Italiana dei Parchi e delle Riserve Naturali (Federparchi) è un’associazione di categoria che riunisce e rappresenta gli Enti gestori delle aree protette naturali italiane. Questo quanto si apprendere nella descrizione del sito stesso di Federparchi, che in questo modo qualifica nello specifico la sua attività. L’ente nasce nel 1989 come Coordinamento Nazionale dei Parchi e delle Riserve Regionali, diventerà difatti Federparchi nove anni dopo. L’associazione si articola in coordinamenti regionali e riunisce, oggi, più di 160 organismi di gestione di parchi nazionali e regionali. A questi appartengono aree marine protette, riserve naturali sia regionali che statali, a cui si accompagnano anche alcune Province, Regioni e associazioni ambientaliste. Tenendo presente lo spirito e la mission dell’associazione, Oipa ha ritenuto opportuno sottolineare, attraverso una nota stampa ufficiale, come la recente elezione di Luca Santini a presidente di Federparchi potrebbe rappresentare qualche incongruenza.
Federparchi e la tutela di flora e fauna
Il lavoro di Federparchi si esplica attraverso una protezione e gestione costante di aree protette e quindi di flora e fauna locale. Dal giugno del 2008, inoltre, la Federparchi si è costituita quale sezione italiana di Europarc Federation, entrando a far parte di un’organizzazione che associa ad oggi quasi 600 istituzioni ed Enti incaricati della gestione di oltre 400 aree protette in 38 Paesi europei. Tuttavia, per l’Organizzazione Internazionale Protezione Animali, l’elezione del nuovo presidente potrebbe creare in qualche modo un disequilibrio tra gli obiettivi di Federparchi. Come scrive Oipa in un comunicato ufficiale: “Il nuovo presidente dei Federparchi, Luca Santini, eletto oggi, è noto alle cronache per essere un cacciatore. Una scelta grave che potrebbe non garantire al meglio la tutela della biodiversità“.
Nono volendo in alcun modo volgere nessun tipo di accusa nei confronti di Luca Santini, verso il quale non vogliamo alimentare alcun pregiudizio, ci limitiamo a riportare le dichiarazioni dell’Organizzazione Internazionale Protezione Animali, la quale sosterebbe: “La nomina di un cacciatore alla guida di Federparchi, che riunisce e rappresenta gli enti gestori delle aree protette italiane, ci preoccupa e appare in contraddizione con lo stesso Statuto dell’associazione nel cui preambolo si afferma che le aree protette rivestono un ruolo primario nella conservazione della biodiversità“.
Difatti, dalle affermazioni di Oipa, sembrerebbe emergere un certo scetticismo sopratutto per quanto concerne la protezione delle specie selvatiche. A tal proposito l’Organizzazione Internazionale Protezione Animali ricorda un episodio passato. Infatti, pare che già l’elezione di Santini a presidente del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi fu contestata da associazioni ambientaliste e animaliste. Lungi dal volerci sostituire ad un banco d’accusa, in questa sede ci limitiamo piuttosto a ribadire che anche la Costituzione ha inserito delle norme specifiche a protezione degli animali. Di conseguenza, sembra ovvio che, in quanto rappresentante di un ente che protegge la flora e la fauna del nostro Paese, siamo fiduciosi del fatto che il nuovo presidente di Federparchi agirà sempre con la coscienza e consapevolezza rispetto a quanto stabilito dalla legge.