Dallo scoppio della guerra ad oggi, sono 200mila gli animali rimasti uccisi o feriti dai bombardamenti in Ucraina. Tanti abbandonati dai proprietari in fuga, altri rimasti chiusi in case ed edifici. A fornire questo dato drammatico l’organizzazione animalista ucraina UAnimals.
Il 24 febbraio del 2022, esattamente un anno fa, l’armata russa bombardava l’Ucraina costringendo tante persone ad abbandonare le loro case. Terrorizzati, traumatizzati e sfollati molti proprietari si sono trovati costretti ad abbandonare cani, gatti o altri animali domestici in balia del loro destino. Tanti i cittadini ucraini che hanno deciso di varcare il confine solo in compagnia del loro fedele amico da compagnia e tra di loro anche chi ha deciso di non lasciare la propria terra per proteggere gli animali. Tuttavia, sono tante le creature rimaste senza casa, intrappolate nelle case e negli edifici, disperse tra le macerie e con una aspettativa di vita ridotta al minimo.
Gli animali in Ucraina
Come riporta il Messaggero, l’organizzazione animalista ucraina UAnimals lancia un allarme molto forte. Ad un anno esatto dallo scoppio della guerra, sono oltre 200mila gli animali morti, feriti o rimasti senza una casa o senza un proprietario. Molti gli ucraini che, rischiando la vita, fanno di tutto per salvare gli animali lasciati in balia del loro destino ma ancora vivi. Come ha spiegato Olga Chevganiuk, dell’organizzazione animalista, quando i volontari arrivano in un territorio appena conquistato dalla Russia, tra le case in rovina e le macerie, ci sono sempre diversi animali spaventati. Molti non riescono nemmeno a raggiungere i soccorritori per la paura, altri sono talmente affamati che corrono incontro alle macchine.
L’organizzazione animalista ucraina un tempo era focalizzata principalmente su cause di advocacy. Tra queste, per esempio, come garantire migliori condizioni agli animali che vivono nei circhi. Oggi, dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, UAnimals si è orientata verso aiuti più diretti. Tra questi sostegni concreti la ricostruzione di rifugi bombardati. A questo si accompagna anche la volontà di assicurare cibo e medicine alle migliaia di cittadini che si prendono cura degli animali nelle diverse città colpite dalla guerra.
Serve più aiuto
Come ha spiegato ancora Olga Chevganiuk, sono stati i primi giorni di guerra a vedere aumentare in maniera esponenziale il numero di animali senza una casa. Le persone avevano paura e tanti volevano scappare. Molti hanno portato con sé i propri animali, altri hanno pensato di lasciarli pensando che sarebbero riusciti a tornare presto a casa. Ma poi non sono più tornati. Ed è anche per via di questa ultima circostanza che all’inizio della guerra UAnimals ha ricevuto moltissime chiamate di persone che chiedevano aiuto per i loro animali rimasti chiusi nelle case.
Oggi quella degli animali in Ucraina ha i contorni di un’emergenza, come hanno sottolineato diverse associazioni, sono tante le creature che non trovano spazio nei rifugi. I bombardamenti ne hanno distrutti tanti e quelli rimasti ‘in piedi’ non riescono ad ospitare il numero di creature in esubero. Per questo l’organizzazione lancia un importante appello. UAnimals ricorda che sono tanti i volontari che si prendono cura degli animali, ma serve molto più aiuto da parte di chiunque sia disposto a dare il suo contributo anche attraverso raccolte fondi.