La plastica in mare è uno dei fenomeni inquinanti più pericolosi per il Pianeta. Ad essere minacciati sono soprattutto gli animali marini, come le balene. Un nuovo studio ha rivelato, infatti, la quantità di microplastiche ingerite dai cetacei ogni giorno.
L’inquinamento da plastica in mare è un fenomeno estremamente negativo per tutti gli abitanti del Pianeta. Ovviamente a pagarne le prime conseguenze sono le creature che nei mari ci vivono. Pesci, anfibi, coralli e tutta la biodiversità marina sono seriamente minacciate da plastiche e microplastiche e le balene sono tra le vittime principali.
Un nuovo studio avrebbe rivelato quanto materiale inquinante ingeriscono i cetacei durante l’arco di una sola giornata. I numeri sono allarmanti: si parla di milioni di microplastiche ingoiate dalle balene, ogni giorno.
La plastica in mare e il pericolo per le balene
Si tratta di quantitativi veramente preoccupanti che mettono in serio pericolo la sopravvivenza di questa specie. La plastica e la microplastica sono entrate, purtroppo, nella ‘catena alimentare‘ degli animali marini. Le acque colme di materiale inquinante non permettono, ormai, alle balene e alle altre creature di evitare questo rischio. Come ulteriore prova di questa situazione drammatica un nuovo studio, condotto dal dottor Shirel Kahane-Rapport, del California State University. La ricerca è nata con lo scopo di scoprire cosa mangiassero le balene, quello che emerso è un quadro scioccante, più grave di quello che i ricercatori immaginavano. Sembra infatti che, in uno solo giorno, una sola balena è in grado di ingoiare milioni di microplastiche. Ovvero, si stima che quotidianamente una balenottera azzurra ingerisca 10 milioni di pezzi di microplastiche. Ovviamente le balene non sono consapevoli di quello che mangiano. Ma il danno procurato alla loro salute è gravissimo, sopratutto se si pensa che in una stagione la quantità si può tradurre in 4 tonnellate per volta.
Come riporta Il Gazzettino, il professore Kahane-Rapport avrebbe spiegato: “Oltre alle coste della California, sono state prese in esame le acque del Mare del Nord, del Mediterraneo e del Sud Est Asiatico“. Questo dimostra che, praticamente, tutte le specie di balene sono accomunate dalla stessa drammatica condizione che potrebbe significare la morte in pochi anni. Infatti, le plastiche ingerite possono causare danni al ciclo digestivo, procurando alle balene una fine molto dolorosa. Inoltre, come ha commentato anche il dottor Matthew Savoca, che ha preso parte allo studio: “Le balene che si nutrono nelle aree indicate corrono forti rischi di ingoiare enormi quantità di plastica“. Questo significa che, nelle aree più inquinate, le balene possono arrivare ad ingoiare anche 150 milioni di microplastiche al giorno. Ma come mette in allerta lo studio, questo dramma si traduce anche in un rischio per l’uomo. Infatti, tutti i pesci che si trovano in mare sono potenzialmente costretti ad ingoiare plastica, anche quelli di cui si nutre l’essere umano.