A Nord di Napoli sarebbero stati trovati decine di gatti morti in strada, probabilmente a seguito di un avvelenamento di massa. Questo quanto riportato da alcuni animalisti che avrebbero denunciato l’accaduto.
Come definita da diverse associazioni animaliste si tratterebbe di una vera e propria strage quella registrata al Nord di Napoli nei giorni scorsi. Decine di gatti, infatti, sarebbero stati trovati morti. Con estrema probabilità i felini sarebbero vittime di un avvelenamento di massa.
Un metodo crudele e brutalmente ‘alternativo’ per arginare il fenomeno del randagismo? Questo quanto ipotizzato dagli animalisti che hanno denunciato il fatto.
Appello per la tutela dei gatti randagi
Il veleno protagonista della strage di gatti sarebbe il lumachicida, una sostanza ‘esca’ che risulta perfino appetitosa per i gatti che poi muoiono in preda a sofferenze atroci. A tal proposito, già nel 2021, l’associazione Animal Day Napoli aveva chiesto al Ministero della Salute che fossero controllati alcuni veleni adoperati nell’agricoltura ma che possono risultare pericolosi per animali e persone. Dopo non aver ottenuto risposta, oggi, diversi Comuni di Napoli chiedono nuovamente che sia prestata attenzione al commercio di veleni. A chiederlo sono volontari e associazioni che avanzano il loro appello soprattutto per arginare l’uso irresponsabile e distorto di alcune sostanze. I primi sette gatti trovati senza vita erano in una strada periferica a Nord di Napoli. Ma nonostante l’allarme gli avvelenatori non si sono fermati e, nel giro di qualche giorno, altri due gatti avvelenati.
Sono randagi, gatti di colonia che sono accuditi dai volontari. Alcuni di essi sono sterilizzati e le associazioni che se ne prendono cura tentano sempre di tenerli al meglio. Già in precedenza si erano verificati degli episodi che avevano messo a repentaglio la vita dei poveri gatti di strada e oggi i volontari chiedono dei provvedimenti per risparmiare questi poveri animali indifesi. Creature che hanno l’unica colpa di non avere una famiglia. Un problema avanzato è anche rispetto alla sterilizzazione e al poco impegno, pare, da parte delle istituzioni sanitarie. Compiere questa operazione, infatti, esige dei costi che le associazioni non possono sempre sostenere.
Ovviamente un gatto non sterilizzato genera cucciolate che, inevitabilmente, si trasformeranno in randagi. Come riporta La Zampa, a tal proposito, l’Assessore alle Politiche animali di Melito, Carmen Grazioso ha tenuto a spiegare: “Nonostante l’impegno dei volontari e delle associazioni, non riceviamo alcuna collaborazione dalle istituzioni sanitarie che dicono di avere poche risorse e chiedono ai volontari di intestare a loro nome i cani randagi: molti si tirano indietro, di fronte a un compito di assistenza che è in capo alla sanità pubblica veterinaria, e non al privato“. L’appello quindi richiede una collaborazione di tutti che metta al primo posto la tutela degli animali e punisca gli atti sconsiderati e crudeli.