Una specie molto particolare rischia di essere ‘defraudata’ della sua casa. Si tratta del Caprimulgus europaeus, comunemente noto come: ‘vampiro’ della brughiera. Il singolare volatile vive attualmente nel Parco Valle Ticino lombardo.
Insieme al ‘vampiro‘ della brughiera, sono diversi gli animali che rischiano di rimanere senza casa a causa del possibile ampliamento dell’aeroporto di Milano-Malpensa. Con questa particolare specie di volatile, infatti, vivono anche altre specie alcune già a rischio estinzione.
Vivono tra al natura della brughiera lombarda, ma il loro habitat potrebbe essere presto raso al suolo. Si tratta di molti volatile già protetti dalla Direttiva comunitaria o inseriti nelle liste delle specie in declino. Questo l’allarme diffuso da diverse associazioni animaliste.
Conosciamo il ‘vampiro’ della brughiera
Questa particolarissima specie di uccello deve il suo nome alla tradizione dei racconti popolari. Il suo nome scientifico è Caprimulgus europaeus, ma è comunemente noto come succiacapre o ‘vampiro’ della brughiera. La leggenda vuole che questo curioso volatile succhiasse il latte dalle capre, facendole diventare cieche e che annunciasse il suo arrivo, al crepuscolo, con un canto. Oggi, questo affascinante volatile, si trova soprattutto nella brughiera del Gaggio, nel Parco Valle Ticino in Lombardia; ma ora, gran parte del suo habitat potrebbe rischiare di scomparire per sempre a causa dei lavori di ampliamento dell’aeroporto di Malpensa. Infatti, in queste zone il ‘vampiro’ della brughiera nidifica da marzo a settembre. Nella brughiera del Gaggio si troverebbero, attualmente, circa 25 coppie di Caprimulgus europaeus. Il sito in questione è di elevata importanza per questa specie tutelata a livello europeo e in diminuzione negli ultimi decenni.
Il ‘vampiro’, infatti, è inserito, nel database di BirdLife International come specie in declino. L’ampliamento dell’aeroporto di Malpensa potrebbe distruggere definitivamente l’areale di questo uccello, così come di altri tanti volatili già minacciati da altri rischi. Come riporta il sito GreenMe, infatti, dati recenti rivelano che in quest’area si trovano oltre 184 specie di uccelli diversi. Di questi ben 52 , come l’averla piccola (Lanius collurio), sono protetti dalla Direttiva comunitaria, così come confermato dai portavoce di associazioni ambientaliste quali Legambiente, FAI, WWF e Lipu. A fronte di questa situazione, che si potrebbe rivelare disastrosa per molti animali che vivono, si cibano e si riproducono nella brughiera, le diverse associazioni, congiuntamente ad esperti ed enti locali, rivelano la pericolosità del progetto di ampliamento. Riporta ancora il sito GreenMe, che Legambiente, FAI, WWF e Lipu chiedono che sia preso in considerazione il rischio per la biodiversità già, largamente, vulnerabile.