In caso di un disturbo specifico anche l’animale domestico necessita di farmaci per poter guarire. Così come esistono i medicinali per uso umano esistono in commercio le medicine per uso veterinario. Tuttavia, anche al fine di poter fornire ad un pet le cure più precise è interessante capire quali differenze esistono tra questi prodotti di diversa destinazione.
Un primo importante chiarimento che occorre fare è relativo al fatto che molti dei farmaci veterinari sono considerati specie-specifici. Questo significa che un dato medicinale è studiato su esigenze precise delle diverse specie animali a cui sono destinati. Se e in che misura è possibile somministrare medicine a uso umano ai pet lo stabiliscono gli esperti.
Difatti, in Italia, il 21 aprile del 2021, il Ministro Speranza ha emanato il decreto che offre la possibilità ai veterinari di prescrivere il farmaco ‘umano’ sostituendolo a quello veterinario. Questo, ovviamente, tenendo presenti limitazioni e accortezze, proprio alla luce delle differenze tra le tipologie di medicine.
Farmaci ad uso umano e farmaci ad uso veterinario
Il decreto prevede, però, dei punti specifici tra cui il fatto che non dovranno esserci ulteriori costi a carico della finanza pubblica; che non è possibile prescrivere un farmaco detraibile ad uso umano, qualora esso sia destinato ad un animale. Ed, infine, se si tratta di un farmaco carente, l’AIFA può decidere di sospendere il decreto. In pratica questo decreto non convince tutti i veterinari al cento per cento. Se da un lato si tratta di un importante risparmio da parte del proprietario, dall’altro si potrebbe rischiare di creare delle reazioni di incompatibilità nell’animale. A fronte di questo, dunque, somministrare un farmaco ad uso umano ad un pet, senza una prescrizione veterinaria, potrebbe essere un grande rischio.
Dunque, per molti esperti, la somministrazione in deroga dovrebbe essere solo un’alternativa qualora il farmaco ad uso veterinario non risulti disponibile. Sebbene il fattore economico sia una motivazione che non può essere trascurata, difatti non dovrebbe essere il fattore determinante alla scelta del farmaco. Detto questo è doveroso affermare che i farmaci per uso veterinario hanno costi più elevati poiché gli studi e i test devono essere effettuati su più specie animali. Oltre alla specie si deve poi considerare: taglie e formulazioni, metabolismi, metodi di somministrazione e caratteristiche di diversi animali. Aspetti che, inevitabilmente, fanno aumentare il costo del medicinale stesso, rendendolo (a volte) quasi inaccessibile per certi proprietari. Ad ogni modo, presa consapevolezza di questa problematica, in ogni caso la salute e la salvaguardia del pet deve essere destinata a prevalere sempre.