L’Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente lotta per la tutela dei diritti di tutte le creature, compresi i pesci rossi; questo ha portato l’AIDAA ad istituire un servizio di tutela legale per questi animali, spesso indifesi. Secondo quanto si apprende da una nota diffusa dall’Associazione, i pesci rossi rientrerebbero tra le specie animali più maltrattati; “Non solo cani e gatti e animali tenuti in gabbia o alla catena, in Italia esiste un altro animale in cima alla lista dei maltrattamenti: il pesce rosso“.
Tutelare i pesci rossi
La presenza di questo animale acquatico, specifica la nota, è molto diffusa nelle case degli italiani. Sono circa 5 milioni le famiglie che vivono con un pesce rosso; in una percentuale che si avvicina molto a quella di cani e gatti. Ma ciò che risalta, purtroppo in maniera negativa, è che i pesci rossi, oltre a vivere in molte case degli italiani, sono anche tra gli animali più maltrattati; molti di loro, infatti, sono tenuti nelle bocce di vetro, che sono vietate per legge. In più, molti di questi animali vivono da soli e questo arreca alla creatura sofferenza, poiché si tratta di pesci che preferiscono vivere in compagnia in quanto socievoli e sociali. Inoltre, tanti dei pesci che si trovano nelle abitazioni non sono specie che potrebbero vivere nelle case, ma piuttosto nei laghetti; solo i pesci rossi ornamentali possono stare negli acquari tipo oranda, chicco di riso, ranchu. Sono pesci che amano stare in compagnia, ma gradiscono solo quella dei loro simili e non di altre specie.
Come scrivono gli animalisti di AIDAA vi è, spesso, una “gestione sconsiderata” di questi animali. “Riteniamo sia giusto che la gente sia a conoscenza che scorretta gestione dei pesci rossi ospiti nelle nostre case costretti a nuotare in spazi angusti rispetto alla possibilità di nuotare come sarebbe loro diritto nei laghetti – affermano ancora da AIDAA – Un importante passo in avanti era stato fatto con il divieto di regalare e vendere i pesci rossi alle feste di paese e nei luna park ma poi ci si è fermati. Un passo indietro notevole. Ecco perché – conclude la nota – da febbraio avvieremo un vero e proprio servizio di tutela legale per questi animali, chiamato appunto Tribunale dei pesci rossi; a cui tutti potranno rivolgersi per chiedere informazioni e segnalare abusi nei confronti di questi animali che per noi hanno gli stessi diritti degli altri che vivono nelle case degli italiani“.
LEGGI ANCHE: Covid-19, primi vaccini in Cile per gli animali di uno zoo