Spesso parlando di una persona piuttosto pigra si suole paragonarla ad un ghiro. Ma qualcuno si sarà chiesto perché questi animali dormono tanto; innanzitutto è bene precisa che in questo caso non si tratta di una falsa credenza, ma di un reale comportamento di queste creature, appartenenti alla famiglia dei roditori. Tuttavia, benché il loro letargo duri di più rispetto ad altre specie, non si tratta di un sonno continuo, ma è intervallato per motivi specifici.
I ghiri sono animali notturni, sono di mammiferi roditori e di questa famiglia rappresentano gli esemplari più antichi sulla Terra. Secondo una convinzione abbastanza diffusa, oltre al suo lungo letargo, il ghiro ama dormire nella sua tana anche durante il suo periodo di attività. In realtà, nonostante si tratti di un animale che spesso ama stare rintanato, è una creatura agile a cui piace saltare da un ramo all’altro. Molto piccolo di dimensioni, non supera i 30 cm di lunghezza e assomiglia particolarmente agli scoiattoli.
Perché i ghiri sono dormiglioni
Il ghiro esce dalla sua tana solo al tramonto e prima dell’alba torna a rintanarsi. Proprio per questo risulta difficile incontrarli e di conseguenza è facile pensare che passino tutto il loro tempo a dormire. Ma come si è già accennato in precedenza, a differenza di quanto si possa immaginare, questi animali amano arrampicarsi e procurarsi il cibo dagli alberi. Il suo habitat naturale è costituito da zone boschive all’interno delle quali, non solo trova il modo di nutrirsi, ma anche di costruire il nido. Tuttavia non è un errore ammettere che il ghiro sia un animale “dormiglione”; il suo letargo dura infatti dai 6 ai 7 mesi, ma non è continuo. L’animale infatti si sveglia, di tanto in tanto, per mangiare il cibo che ha accumulato nella sua tana. Quando inizia il letargo, il ghiro si raggomitola su sé stesso, in questo modo riesce a mantenere la temperatura corporea e ridurre al minimo il metabolismo.