Una delle caratteristiche che maggiormente potrebbe attirare l’attenzione sugli squali è relativa al loro sonno; questi temibili predatori infatti, non dormono mai. Se per la maggior parte degli esseri viventi le ore di riposo sono fondamentali per garantire la sopravvivenza, per questi mammiferi acquatici pare si tratti dell’esatto opposto. Lo squalo necessita di un continuo afflusso di acqua attraverso le branchie; questo serve alla creatura marina per permettere il diffondersi dell‘ossigeno in tutti gli organi e quindi vivere.
Per respirare alcune specie di squali hanno bisogno di muoversi e garantire così l’afflusso costante di acqua nelle branchie. Anche se esistono alcune specie che, grazie allo spiracolo (un foro posto dietro l’occhio), possono pompare acqua anche in uno stato di semi coscienza e immobilità, la maggior parte di questi animali non può mai fermarsi. Questi esemplari non possono mai cadere in un sonno profondo, ma al massimo muoversi più lentamente; smettere di pompare l’acqua attraverso le branchie potrebbe infatti risultare letale. Tuttavia gli squali adottano un particolare sistema per riposarsi.
Lo strano sonno degli squali
Benché sia difficile (se non impossibile), soprattutto per gli esemplari pelagici, potersi fermare e rimanere completamente immobili, gli squali “dormono” in maniera del tutto singolare. Anche essendo costretti a muoversi di continuo, i predatori marini possono tuttavia ridurre le loro attività e nuotare più lentamente, per un certo periodo. Coordinando il nuoto grazie al midollo spinale, questo gli consente di mettere a riposo una parte del loro cervello, assumendo una fase di dormiveglia. Per gli squali si può parlare dunque di un sonno apparente simile a quello che si definisce il “sonno del guerriero”. Si tratta di una condizione che appartiene alla natura di questi animali e proprio per questo, anche se privi di momenti di sonno profondo, essi non perdono mai energie e funzionalità corporee.