Un gruppo di ricercatori cinesi è riuscito a clonare 2 primati non umani, utilizzando la stessa tecnica usata per la pecora Dolly più di 20 anni fa
La Cina è riuscita là dove altri ricercatori avevano fallito prima: gli studiosi hanno clonato ben 2 primati con la stessa tecnica usata più di 20 anni fa con la “famosa” pecora Dolly. È un fatto eccezionale considerando che per lungo tempo nessuno scienziato era riuscito a farlo con i primati. La tecnica deve essere ancora perfezionata: ha permesso di produrre 2 soli macachi in un test su larga scala che ha coinvolto 60 madri surrogate.
I macachi si chiamano Zhong Zhong e Hua Hua
Le due scimmiette gemelle nate dalla clonazione sono macachi di Giava e sono stati chiamati Zhong Zhong e Hua Hua. Sembrano essere in salute e piuttosto attive, dicono i ricercatori. Secondo Mu-ming Poo, direttore dell’Istituto di Neuroscienze dell’Accademia delle Scienze di Shanghai, il sistema utilizzato dal suo gruppo di ricerca potrà essere sfruttato per produrre un alto numero di cloni di uno stesso animale. Potranno inoltre essere programmati geneticamente per rendere più semplice lo studio di particolari malattie, sperimentando farmaci di nuova generazione con un effetto più mirato.
Verso cloni umani?
Non tutti sono però convinti sulla necessità di avere batterie di primati identici per la sperimentazione: soprattutto da noi in Occidente. La tecnica di Poo pone infatti numerosi problemi etici e morali, perché in linea teorica potrebbe essere applicata un giorno anche sugli esseri umani. Poo dice comunque di essere ottimista: “Non penso che le società, l’opinione pubblica e i governi possano mai autorizzare l’estensione di questo metodo oltre i primati non umani”. Ma questo basterà?
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