Non si placano le polemiche sui social network per la condanna di sole 19 settimane di reclusione a un ragazzo inglese, che ha ucciso il cane dell’allora sua fidanzata, “colpevole” di aver messo in disordine la sua abitazione
Rabbia, incredulità, sgomento: sono questi i sentimenti che pervadono i social network dopo la notizia che l’inglese trentaduenne Bruce Elliott è stato condannato a solamente 19 settimane di reclusione per aver ucciso Smudge, il cane della sua fidanzata. Vale veramente così poco la vita di un animale domestico? È quello che in molti si stanno chiedendo in queste ore. E i precedenti, in tal senso, purtroppo non mancano. Non è la prima volta, infatti, che i maltrattamenti sugli animali vengono puniti con condanne assai lievi e non solo in Italia.
La vita di un cane vale poco
Tutto ha inizio il 26 ottobre scorso quando un passante nota un cane agonizzante fuori da un supermercato. A quel punto, però, il proprietario, Bruce Elliott lo avrebbe tranquillizzato dicendo che l’avrebbe portato a casa perché non aveva bisogno di cure. Insospettito, l’uomo ha denunciato i fatti alla polizia che, introdottasi nell’appartamento di Elliott, ha scoperto la verità: il cane, un Jack Russell di nome Smudge, in realtà non apparteneva a lui, ma alla sua fidanzata, Franchesca Jones. Quest’ultima, infatti, aveva lasciato per qualche ora il suo animale al suo compagno, che, infastidito, per il disordine creato dal povero Smudge lo ha picchiato sino a farlo morire. Morte che è stata accertata in una clinica veterinaria in cui la polizia ha immediatamente portato il povero jack russell per il quale, però, non c’era più nulla da fare.
La condanna
Denunciato per violenza sugli animali, Bruce Elliott è stato condannato di recente a 19 settimane di reclusione, poco più di 4 mesi, da un giudice del tribunale del South Tyneside, in Inghilterra. Una pena molto esigua se si considera anche che, quando è arrivata la polizia, Elliott ha cominciato a comportarsi in modo aggressivo anche con le forze dell’ordine. Eppure questo non è bastato per rendere giustizia al povero Smudge né alla sua umana, che lo aveva con sé da 7 anni, la quale, oltre a dover fare i conti con la perdita improvvisa del suo animale domestico, ha dovuto anche constatare che l’assassino altri non era che il suo fidanzato.
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