Vesuvio: gatti cosparsi di benzina usati per estendere gli incendi

Alcuni gatti randagi sarebbero stati prima cosparsi di benzina, dati alle fiamme e poi usati per estendere gli incendi sul Vesuvio

Il Vesuvio è in fiamme e gli abitanti della zona stanno vivendo attimi di vero terrore. Eppure all’orrore si aggiunge anche altro orrore: alcuni gatti randagi, infatti, sembra siano stati usati per estendere gli incendi. Come? Cospargendo il loro pelo di benzina e lasciandoli liberi di correre e di attrarre le fiamme sui loro corpicini.

Vesuvio: gatti usati per rendere tutto più difficile

L’incendio, infatti, è doloso, esattamente come quelli che nell’ultima settimana si sono susseguiti senza sosta all’interno del Parco Nazionale del Vesuvio. A dirlo immediatamente sono stati i carabinieri forestali che hanno individuato ben 8 inneschi differenti, tutti partiti nello stesso momento, tutti in zone più difficili da raggiungere. Insomma, chi ha dato fuoco al Vesuvio ha deciso di rendere pressoché impossibile lo spegnimento. E poi conosce bene quella montagna: per complicare ancora di più le cose ha utilizzato animali, probabilmente gatti, cosparsi di benzina e dati alle fiamme. I felini, nella loro disperata fuga verso una salvezza inutile da raggiungere, si sono inoltrati nella boscaglia più fitta.

Al lavoro dall’alba

Secondo fonti ufficiali, le fiamme inizialmente sono partite da una zona compresa fra Ottaviano e Terzigno, poi con il vento si sono spostate, e sono arrivate fino alla fascia litoranea, sempre più vicine alle zone abitate. Subito sono scattate le procedure di emergenza: bloccate tutte le vie di accesso al vulcano di Napoli, evacuati ristoranti e abitazioni nei comuni di Ercolano e di Torre del Greco, e anche alcune case nel comune di Boscoreale. Con il vento e il caldo la situazione peggiora di minuti in minuti e ci si chiede se mai si riuscirà a fermare un simile scempio.

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