Purtroppo la Calabria è di nuovo teatro di una storia di crudeltà e ingiustizia: dopo Angela un altro cane è stato barbaramente ucciso a Bruzzano Zeffirio, piccolo comune di sole 1.200 anime
Sembra quasi che, a distanza di quasi un anno, la storia del cane Angelo sia destinata a ripetersi. Qualche giorno fa, infatti, un altro 4 zampe è stato barbaramente ucciso da alcuni abitanti di Bruzzano Zeffirio, comune in provincia di Reggio Calabria. Unica sua colpa: essere un randagio. Una vicenda estremamente simile a quella di Sangineto, dove grazie anche al clamore mediatico si è arrivati a una svolta: in quel caso, infatti, i quattro ragazzi colpevoli delle sevizie al cagnolone bianco sono stati fermati e la giustizia, seppur lentamente, sta facendo il suo corso.
Eppure, purtroppo, questo non è bastato a essere d’esempio. E un’altra bestiola ha dovuto subire la stessa tortura. Nei pressi del greto di un fiume, infatti, è stato trovato un cane impiccato, molto magro e senza nessun segno del collare (noi di Velvet abbiamo scelto di non pubblicare la foto). A riferirlo in prima battuta è Daniela Lazzaroni, presidente della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente di Milano, su segnalazione di una sua fonte di Bruzzano che ha preferito rimanere anonima. “Questa persona – ha detto la Lazzaroni – ha subito avvertito i carabinieri che gli hanno riferito che avrebbero fatto un sopralluogo. Speriamo sia utile a trovare nuovi dettagli per scoprire i colpevoli”.
“Questi atti di pura violenza nei confronti di esseri senzienti indifesi spaventano molto – ha proseguito la volontaria – non dobbiamo per nessun motivo far passare il messaggio per cui uccidere un animale è qualcosa che resta impunito. Chi uccide un animale con malvagità e cattiveria gratuita è un criminale che, come dimostrano molti studi, ha un’alta probabilità di far del male anche agli uomini”. E speriamo solo che come è accaduto per Angelo, le autorità trovino presto i responsabili.
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