In Carnia un orso biondo si è svegliato dal letargo molto tempo prima del previsto a causa di uno sbalzo climatico. È uscito dalla tana dopo soli 48 giorni.
Le mutazioni climatiche hanno effetto sull’intero ecosistema e anche sugli animali. Esempi delle conseguenze degli sbalzi termici sono evidenti in tutto il mondo, nessun paese escluso e ultimamente hanno riguardato anche l’Italia, dove un orso biondo che vive sulle Alpi Carniche si è svegliato dal suo letargo dopo solo 48 giorni a causa del clima troppo caldo. La temperatura di 17 gradi, del tutto inusuale per la stagione, deve essere apparsa all’orso come una primavera anticipata. L’orso, un esemplare di 9 anni di nome Francesco, pesa 189 kg ed è dotato di radiocollare, ed è proprio grazie alla sua rintracciabilità che sono stati osservati i suoi movimenti al di fuori della tana. L’orso si era ritirato per il suo letargo tra il 31 dicembre e il 1 gennaio, in occasione della prima nevicata di stagione, dopo aver fatto scorta di grasso.
Di solito gli orsi vanno in letargo tra ottobre e novembre, ma la data del suo ritiro nella tana, anche in questo caso, è stata ritardata da condizioni meteorologiche particolari. Stefano Filacorda, ricercatore del Dipartimento Scienza Agroalimentari, Ambientali e Animali dell’Università di Udine ha spiegato: Gennaio è stato il più freddo degli ultimi 30 anni, e lui ha dormito tranquillo. Ma la settimana scorsa a quota 1300-1500 metri faceva più caldo che a fondovalle e un’inversione termica lo ha svegliato. Il letargo è un lungo sonno più o meno profondo durante il quale l’animale entra in uno stato di quiescenza: le funzioni vitali si riducono al minimo, la pressione del sangue cala drasticamente, il battito cardiaco diminuisce fino a pochi battiti al minuto, il respiro diventa lento e irregolare, il metabolismo si riduce e la temperatura corporea si abbassa fino quasi al congelamento (può arrivare anche a 5°C).
Lo stato letargico rappresenta una strategia di sopravvivenza in condizioni ambientali difficili, soprattutto quando fa molto freddo, per superare l’inverno. Un’alterazione in questo ciclo vitale potrebbe determinare delle problematiche e il risveglio anticipato di Francesco è ora oggetto di studio dei ricercatori. Piero Genovesi, responsabile Ispra della Gestione Nazionale della Fauna: Ormai il letargo breve è abbastanza frequente, anche in Trentino. Un fenomeno legato alla scarsità di neve. E questo inverno in particolare è stato un anno con pochissima neve. L’orso ora sarà costretto a muoversi in un periodo in cui c’è meno cibo, per lui sarà un fattore di stress.
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