Un delfino Tursiops truncatus è stato avvistato più volte nell’Arno. La sua presenza, insolita in un fiume, sembra trovare una spiegazione plausibile nelle acque troppo basse e nell’alta salinità.
A Pisa, dal 31 dicembre 2016, nelle acque del fiume Arno è stato avvistato a partire un delfino Tursiops truncatus. Nel giro di poche settimane gli avvistamenti vicino la città sono diventati sempre più frequenti, fino ad arrivare allo scorso 25 gennaio, giorno in cui la sagoma chiaramente riconoscibile del mammifero è stata intravista vicino al ponte della Vittoria. Ma cosa ci fa in un fiume un animale simile che vive prevalentemente nelle acque marine?
Secondo i ricercatori dell’ARPAT (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana): I fattori che stanno favorendo l‘insolita presenza di un delfino in città a Pisa sono quasi sicuramente l‘acqua molto bassa di questo periodo e di conseguenza l‘alta salinità, soprattutto nello strato più profondo delle acque del fiume, che sembra prevenire, per il momento, danni alla pelle del tursiope. L’acqua bassa e le sponde ravvicinate (circa 107 metri nel punto dove staziona ultimamente) creano inoltre un’area di caccia estremamente favorevole arricchita dalla grande disponibilità di prede, soprattutto muggini, di questo periodo. Nei prossimi giorni sarà comunque opportuno verificare e registrare i parametri di profondità, salinità, pH dell’acqua del fiume.
Oltre all’ARPAT, anche i volontari della Croce Rossa di Marina di Pisa, i veterinari dell’IZSLT di Pisa e gli operatori di CETUS di Viareggio stanno monitorando il comportamento del delfino, per cercare di trovare una soluzione che ne garantisca la salvaguardia. Sul sito ufficiale dell’ARPAT sono state anche fornite precise indicazioni indirizzate a tutti i fruitori del fiume, ossia:
- non avvicinarsi all’animale, mantenendo sempre una distanza di almeno 100 m;
- seguire solo traiettorie parallele alla rotta dell’animale;
- non portarsi davanti all’animale con l’imbarcazione;
- non avvicinare le imbarcazioni posteriormente all’animale, per evitare che percepisca il movimento dell’imbarcazione come un inseguimento;
- procedere sempre ad una velocità adeguata (inferiore a 5 nodi) ed evitare qualsiasi cambiamento brusco di direzione o velocità;
- se ci si avvicina oltre la distanza minima di 100 m, la velocità relativa della barca deve portarsi a zero, con il motore eventualmente in folle;
- durante l’eventuale osservazione dell’animale non avvicinarsi con più di un’imbarcazione per volta e non sostare nelle “vicinanze” dell’animale per più di 15 minuti;
- nel caso di uno spontaneo avvicinamento dell’animale all’imbarcazione, sia a motore che a remi, non tentare di toccarlo né direttamente, né con l’ausilio di uno strumento, non entrare in acqua in vicinanza dell’esemplare e neanche somministrargli del cibo.
È molto importante che tali istruzioni siano eseguite alla lettera, per evitare problemi e per garantire la sopravvivenza del delfino.
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