Capodanno è una data difficile per gli animali, sia domestici che selvatici e soprattutto per i randagi che vivono in strada senza un riparo. È importante attuare misure di sicurezza adeguate per proteggerli dal pericolo dei botti.
Ogni anno a Capodanno si ha un triste bollettino di guerra causato dai botti. Petardi, stelline e fuochi pirotecnici rappresentano un oggettivo pericolo, perché sono in grado di provocare danni fisici anche permanenti, non solo sulle persone, ma anche sugli animali e sull’ambiente. Gli animali inoltre la notte di San Silvestro subiscono un forte stress per lo spavento e inoltre, avendo l’udito molto più sviluppato di quello umano, percepiscono una vasta varietà di suoni, inclusi gli ultrasuoni e tutti i rumori forti possono provocare crisi di panico, inducendoli a reazioni istintive e incontrollate o causando addirittura la loro morte, sia per cause organiche (problemi cardiaci, ingestione di esplosivi, ustioni, fumi tossici) sia perché possono compiere gesti inconsulti, quali scappare ed esporsi così a pericoli.
Abbandonare la pratica dei botti e dei fuochi artificiali a Capodanno dunque è un grande segno di civiltà e amore per gli animali. Dei passi avanti già sono stati fatto in tal senso, molti comuni hanno infatti firmato l’ordinanza contro i botti e sono in forte aumento anche i sequestri di botti illegali. Infine si registra una forte diminuzione della vendita dei botti stessi nei negozi autorizzati. Secondo i dati raccolta dall’AIDAA sono circa 1.500 i comuni che hanno firmato un’ordinanza di divieto totale o parziale dei botti di Capodanno. Tra essi loro circa 50 i capoluoghi di provincia tra cui Torino, Bari, Cagliari, Bologna, Catania, Campobasso, Terni, Varese, Cuneo, Verona, Venezia, Asti, Alessandria, Varese, Rieti, Reggio Calabria, Verbania, Brindisi e Foggia solo per citarne alcune, altre come Genova hanno i divieti parziali già regolamentati. Roma e Rovigo potrebbero emettere una nuova ordinanza dopo i ricorsi delle associazioni dei venditori di giochi pirotecnici.
In questi giorni sono stati sequestrati complessivamente 1.765 kg di botti illegali in tutta Italia. Sono inoltre scattate le prime denunce per uso improprio dei botti. L’Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente per tutto il 31 dicembre AIDAA mette a disposizione un numero di telefono anti botti di Capodanno: 347 9269949, al quale sarà possibile rivolgersi per consigli in merito a come evitare traumi a cani e gatti. È di grande importanza è in questi giorni seguire tutte le istruzioni per tutelare i nostri amici a quattro zampe e per aiutare, se possibile, i randagi che si trovano in strada (LEGGI ANCHE ANIMALI E BOTTI DI CAPODANNO: COME AIUTARLI A SUPERARE LA “LUNGA NOTTE” SENZA PAURA).
Anche L’Onorevole Michela Vittoria Brambilla, Presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, ha lanciato un appello rivolto ai sindaci e ai cittadini: Aumenta di anno in anno, e la cosa mi fa molto piacere, il numero dei Comuni italiani che vieta l’utilizzo dei cosiddetti “botti”, non solo a San Silvestro, per evitare lesioni e conseguenze spiacevoli a persone ed animali. Mi auguro che l’Associazione Nazionale dei Comuni italiani inviti i sindaci che ancora non l’hanno fatto ad imitare l’esempio dei colleghi più virtuosi. Ma, in particolar modo, faccio appello ai cittadini perché, ancora una volta, si dimostrino sensibili, responsabili e civili rinunciando ai “botti”.
L’usanza di festeggiare con prodotti pirotecnici l’arrivo del nuovo anno – spiega l’ex Ministro – non soltanto è pericolosa per le persone, come dimostrano i “bollettini di guerra” della mattina del 1 gennaio, ma dannosissima per gli animali, sia domestici che selvatici. L’esplosione dei botti genera negli animali una vera e propria condizione di panico che può far perdere l’orientamento e li espone al rischio di perdersi o di finire sotto le ruote delle automobili. Selvatici di ogni specie, invece, muoiono o restano feriti in seguito alla fuga scatenata dal terrore degli scoppi.
L’Onorevole ha raccomandato: Non lasciate i vostri quattro zampe da soli e soprattutto evitate di tenerli all’aperto. Custoditeli in luoghi tranquilli e protetti. Se gli animali sono anziani, cardiopatici o particolarmente sensibili allo stress, è bene consultare il veterinario di fiducia. È essenziale che gli animali siano dotati di tutti gli elementi identificativi possibili (oltre al microchip, magari la classica medaglietta con un recapito). In caso di allontanamento, presentate subito denuncia alla Polizia municipale o alla Asl di competenza.
Photo Credits: Twitter/Press Office Onorevole Michela Vittoria Brambilla