Papa Francesco, nella sua ultima udienza a San Pietro ha affermato che in troppi amano i cani e i gatti e ignorano i vicini. L’affermazione ha sollevato reazioni tra gli animalisti.
Quante volte vediamo gente tanto attaccata ai gatti ai cani che poi lascia sola e affamata la vicina. No, per favore no!”. Queste le parole di Papa Francesco, nell’udienza giubilare in piazza San Pietro che hanno suscitato forti reazioni nel mondo animalista. Il Papa attraverso il suo monito rimprovera l’indifferenza e la superficialità verso chi versa in condizioni di difficoltà.
Ma il paragone tra l’attaccamento evidente che spesso si manifesta nei confronti degli animali alla poca attenzione verso le persone meno fortunate ha sollevato non poche perplessità, anche perché non è la prima volta che Bergoglio affronta l’argomento, sempre negli stessi termini. L’anno scorso aveva invitato le coppie sposate a non scegliere di avere un animale domestico in casa invece di un figlio.
Padre Francesco invita a stare attenti a non identificare la pietà con quel pietismo piuttosto diffuso che è solo un’emozione superficiale che offende l’altro e – aggiunge – La pietà non va confusa con la compassione per gli animali che vivono con noi. Accade infatti che a volte si provino sentimenti verso animali e si rimanga indifferenti di fronte alle sofferenze dei fratelli.
Queste affermazioni in realtà rischiano di oscurare la popolarità del Papa verso gli animalisti, va tuttavia ricordato che lo stesso Bergoglio si era espresso nei confronti degli animali come mai era stato fatto prima dalla Chiesa, ammettendo l’esistenza di un’anima anche per i quattro zampe e sostenendo che un giorno andranno in Paradiso: Un giorno rivedremo i nostri animali nell’eternità di Cristo aveva detto in un’udienza del 27 novembre 2014.
Il punto cruciale che ha voluto toccare il Papa nel suo discorso è la Misercordia di Dio, che non può escludere nessuno. Il Papa, nel distinguere pietà e pietismo, sostiene che La Pietà è uno dei sette doni dello Spirito Santo che il Signore offre ai discepoli per renderli docili alle ispirazioni divine. Per Gesù provare pietà equivale a condvidere la tristezza di chi si incontra ed adoperarsi in prima persona per trasformarla in gioia. Ma è pur vero che, chi è sensibile alle sofferenze degli animali, sicuramente lo sarà anche e ancor di più verso gli umani.
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