Sotto i 3.700 metri di profondità, è stata scoperta una nuova specie di medusa luminosa, nell’oscura fossa delle Marianne. Ecco l’incredibile filmato della medusa-aliena.
Gli scienziati della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), hanno ritrovato nel nord-ovest dell’oceano Pacifico, un incredibile e sconosciuto esemplare di medusa luminosa. Il video girato dal sottomarino Deep Discoverer della Okeanos Explorer mostra la medusa ricca di luce propria con colori ipnotici che estende e ritrae i suoi tentacoli come segno di attacco verso il visitatore.
La creatura, mai vista prima ad ora, pare sia stata classificata nella famiglia di meduse Crossota ma le ricerche devono ancora accertare questo dato. L’esemplare è in grado di catturare le sue prede con i lunghi tentacoli velenosi di cui è dotata, simili alla tela di un ragno. A prima vista può sembrare una creazione virtuale in 3D, ma si tratta dell’ennesima sorpresa di madre natura.
Queste particolari specie riescono a produrre infiniti colori ed effetti luce psichedelici grazie alla loro bioluminescenza. Tra le specie marine che posseggono questa caratteristica troviamo pesci, molluschi, celenterati, anellidi, crostacei, cordati, di cui molti si illuminano solo in presenza di altre forme di vita.
Il fenomeno della bioluminescenza avviene grazie ad un complesso incontro di molecole diverse tra loro chiamate luciferine, che, a contatto con l’ossigeno, sprigionano una potente energia sotto forma di luce. Oltre alle meduse e alle comuni lucciole, esistono delle particolari alghe presenti nella Mission Bay di San Diego (California) che offrono uno spettacolo di luce unico nel suo genere.
Queste alghe, chiamate dinoflagellati, si trovano in oceano aperto o in coste dal clima tropicale e, oltre a realizzare uno spettacolo sensazionale di luce florescente, usano la bioluminescenza come forma di difesa contro le loro prede. In presenza di predatori come i crostacei, viene scatenata una reazione di fotoni che attira altri pesci, temuti dai crostacei, che si allontanano alla vista della luce, associandola all’arrivo dei propri predatori.