Che gli animali facciano bene all’umore e alla salute in generale è cosa risaputa. Così come sono noti i benefici dei pelosi che aiutano i bambini a crescere più consapevoli e compassionevoli, nonché dotati di una grande intelligenza emotiva. Ora, però, un nuovo studio svedese si concentra sugli effetti dei cani sui bambini da zero a 6 anni d’età. E dai risultati si sostiene che chi è cresciuto con un 4 zampe ha il 15 per cento di possibilità in meno di ammalarsi d’asma.
La conclusione della ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica Jama Pediatrics dell’Università di Uppsala e del Karolinska Institutet, rivela infatti che per ottenere il cosiddetto “effetto fattoria” (ovvero il benessere accertato che ha chi vive in campagna) basta il migliore amico dell’uomo. Tuttavia i ricercatori sottolineano come lo studio abbia osservato solo un’associazione tra due fenomeni in un’ampia popolazione, senza fornire risposte su se e come gli animali possano proteggere i bambini dall’asma. Quello che è certo è che il contatto con un cane nel primo anno di vita riduce il rischio di asma nei bambini di 6 anni di età.
Ma se il concetto vale per la popolazione svedese, può essere esteso anche al resto d’europa? “Sì – ha spiegato la dottoressa Francesca Puggioni, specialista in malattie dell’apparato respiratorio dell’ospedale Humanitas in una recente intervista – ma con alcune precisazioni. In caso di familiarità per allergia è consigliabile sempre prima effettuare un controllo specialistico per affrontare in maniera responsabile l’ingresso di un animale nell’ambiente domestico, per conoscere gli eventuali sintomi e le terapie farmacologiche da assumere in caso di sintomi ed essere consapevoli delle conseguenze in generale“. Troppi genitori, secondo la dottoressa Puggioni, adottano un animale senza indagare prima in questo senso e poi si trovano costretti ad allontanare il peloso da casa con immenso dispiacere e dolore sia da parte dei bambini sia parte dei cuccioloni. Come sempre, quindi, l’importante è informarsi e fare scelte ponderate.
Foto by Facebook