Incredibile, eppure la storia del leone Cecil, di come è stato assassinato per il puro divertimento di un dentista americano, non abbia insegnato niente né allo Zimbabwe (che recentemente ha assolto il professionista statunitense asserendo che aveva tutti i permessi per cacciare), né al resto del mondo. Questa volta, infatti, a essere stato ucciso da un cacciatore tedesco è stato un elefante, il più grosso della zona. Il fatto è accaduto lo scorso 8 ottobre vicino al Parco Nazionale Gonarezhou, nel sud del Paese.
Per farlo, l’uomo avrebbe pagato tra i 50 ai 60mila dollari. A quanto è stato raccontato da The Telegraph, l’uomo sarebbe stato accompagnato per 21 giorni da un esperto del luogo, conosciuto per trovare ai clienti i grossi mammiferi da abbattere. Quando è riuscito nel suo intento, inoltre, ha posato felice e soddisfatto accanto al povero pachiderma morto. Lo scatto, pubblicato dal quotidiano britannico, sta facendo il giro del mondo, provocando le ire degli animalisti e non solo. Nell’immagine si vede l’animale a terra, con la testa eretta. Su una zampa è seduta la guida locale che si congratula col suo cliente, il quale con lo sguardo fiero tiene in braccio il suo fucile.
Secondo quando affermato da ambientalisti e operatori dei safari, in base alla lunghezza delle zanne, l’esemplare era probabilmente l’elefante più grosso che si vedeva da almeno 3 decenni e doveva avere un’età compresa tra i 40 e i 60 anni. Unica cosa certa la provenienza dell’elefante: non era del luogo e si ipotizza che abbia attraversato il Sud Africa, in quanto non vi è alcun confine tra il parco nazionale di Gonarezhou e quello sudafricano Kruger. “Non abbiamo alcun controllo sul bracconaggio – ha affermato Anthony Kaschula, che gestisce una società di safari fotografici proprio al The Telegraph – ma possiamo preservare questi grossi mammiferi che sicuramente valgono più da vivi che da morti”. E forse anche i paesi di provenienza dei cacciatori dovrebbero adottare qualche conseguenza.
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