Forse non tutti sanno che ci sono dei rumori che gli esseri umani fanno abitualmente e che ai gatti di casa danno enormemente fastidio. Non solo, in alcuni casi, questi suoni possono addirittura provocare crisi epilettiche negli animali. A sostenerlo un gruppo di esperti dell’University College di Londra che in uno studio pubblicato sul Journal of Feline Medicine and Surgery descrivono questo fenomeno come la “Sindrome di Tom & Jerry”, prendendo spunto dall’impatto che i rumori forti hanno su Jerry nel celebre cartone animato ideato da Hanna & Barbera.
La ricerca ha preso il via dopo che diversi proprietari di felini hanno raccontato che i loro pelosi di casa avevano avuto episodi di convulsioni dopo aver sentito rumori di una certa intonazione. Gli studiosi, insieme a specialisti veterinari, hanno quindi deciso di lanciare un questionario su forum, su Facebook e su siti web specializzati, chiedendo se altri avessero avuto esperienze simili. E il risultato è stato strabiliante: quasi tutti i gatti domestici avevano le stesse reazioni agli stessi suoni.
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Certo, i gatti, hanno un udito eccezionale, si sa. “La ragione di questa ipersensibilità – ha spiegato il dottor Mark Lowrie, responsabile della ricerca – è probabilmente da ricercarsi nel campo uditivo degli ultrasuoni delle specie“. Infatti, topi e ratti, ha continuato Lorie, comunicano nella gamma di frequenze ultrasoniche e gli studiosi hanno ragione di credere che i gatti abbiano sviluppato una gamma secondaria di ultrasuoni udibili proprio come vantaggio evolutivo nella caccia delle loro prede naturali. Ricerche precedenti hanno infatti evidenziato che anche i gatti sordi possono continuare a sentire nella gamma di ultrasuoni intorno ai 40 kilohertz. Quali sono, quindi, i rumori che dobbiamo cercare di evitare per il bene dei nostri gatti? Primo tra tutti quello della carta stagnola accartocciata, poi c’è quello provocato dal cucchiaino di metallo che tocca una tazza di ceramica, in terza posizione troviamo il suono di una tazza appoggiata su un tavolo, poi la carta o la plastica accartocciata. Ma anche i tasti della tastiera del pc o il click del mouse, le monete o chiavi appoggiate sul tavolo, il martellamento di un chiodo e lo schioccare della lingua del proprietario.
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