Molto spesso per educare un gatto vengono suggerite alcune misure come spruzzargli acqua sul muso. In questo modo si pensa che il micio capisca che sta facendo qualcosa di sbagliato e possa cambiare atteggiamento; ma è davvero così? Secondo i veterinari serve a ben poco, così come altri metodi di dissuasione.
CANI E NEONATI: COME ABITUARE L’ANIMALE ALL’ARRIVO DI UN BIMBO
E’ vero infatti che il gatto si spaventa e può, in un primo momento, rinunciare a salire sul mobile o a graffiare le tende, ma secondo vari studiosi questo metodo non serve, alla lunga, a far cambiare comportamento al micio. I padroni e i loro mici instaurano un rapporto di fiducia, e punirli trasforma questa relazione in paura, tanto che spesso il gatto scapperà dal padrone per timore di una punizione ma probabilmente continuerà a ripetere il gesto proibito quando è da solo.
Non bisogna dimenticare, inoltre, che i gatti più timorosi, più timidi, più introversi ed insicuri potrebbero scambiare il gesto di spruzzare l’acqua come una vera e propria minaccia, con conseguenze anche serie sulla loro psiche. Che fare allora? Bisognerebbe trovare modi più gentili e meno aggressivi per impedire al gatto di fare una determinata cosa, magari spaventarlo con un rumore secco o battendo le mani, ma non usando niente contro di lui. Si può anche provare a distrarlo; in questo modo non si mina la relazione instaurata tra il gatto e il padrone. Bisogna poi non dimenticare una cosa: il gatto sale sui mobili, si arrampica sulle tende o sui letti per un suo spirito d’esplorazione e non certo per fare un dispetto al padrone. Si può quindi chiudere un occhio quando le prodezze del micio non danneggiano mobili e soprammobili.
Photo by Facebook