E’ lì, sullo, sgabello. Posa una zampa sui tasti, sembra che cerchi di definire la sua stessa ispirazione. Partono le prime note, dolcissime. Il gatto musicista lascia che si diffondano nell’aria, che arrivino al suo pubblico. Poi aggiunge l’altro zampa, il suo corpo freme. Le sette note si sono ormai impossessate di lui. La melodia è malinconica, a tratti struggente. Ma anche dotata di forza e vigore. Lui dosa i movimenti, fa qualche pausa, ogni gesto è studiato nei minimi particolari. Perché l’arte non è solo improvvisazione. E allora ci mettiamo da parte per lasciare l’intera scena a questo micio, che davvero la merita… Buon ascolto!