Originariamente il leopardo dell’Amur (Panthera pardus orientalis) popolava oltre alle foreste della Russia, anche la parte nord-orientale della Cina e la penisola coreana. Oggi i pochi esemplari rimasti sono concentrati lungo la rigida selva siberiana e, secondo le stime ufficiali riportate “dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura” (IUCN), se ne possono contare solamente tra i trentacinque e i cinquanta superstiti.
Questo grande felino dal manto arancio dorato deve il suo nome al fiume Amur, ma secondo la terminologia corrente è conosciuto anche come “Leopardo dell’Estremo Oriente” o “Leopardo Siberiano”. Attualmente la pantera Amur rientra nella “Lista Rossa” che è stata stilata dalla “IUCN”, nella quale sono annoverate 2300 specie e sottospecie in via di estinzione.
Intorno al caso del leopardo si sono attivate diverse associazioni di stampo animalista: tra queste va sicuramente citato il “WWF”, che con la sua campagna di sensibilizzazione sta cercando di arrestare il tasso di decrescita del felino. Proprio a tal proposito la Ong ha redatto il 14 aprile 2012 un programma per potenziarne la difesa. Qui di seguito vi riportiamo i sei punti principali:
- Sviluppare un piano anti bracconaggio
- Rafforzare i controlli alle dogane e nei punti dove i bracconieri agiscono
- Potenziare la rete dei centri di assistenza veterinaria
- Promuovere un uso sostenibile delle risorse per sensibilizzare le popolazioni locali
- Usare legname di pino invece di quello locale
- Attuare uno studio approfondito su questa specie per conoscere meglio le sue abitudini
In effetti, oltre al problema del disboscamento legato all’agricoltura e, che ha causato una riduzione dell’80% dell’habitat originario dell’animale, non sono mancati episodi di bracconaggio per il commercio illegale delle pelli.
Il fotografo Joel Sartore, noto collaboratore della National Geographic, in un suo recente lavoro ha scelto di pubblicare una sequenza di scatti che immortalano le specie considerate in “pericolo critico”; tra queste ovviamente anche il leopardo dell’Amur. Vogliamo ad ogni modo augurarci di poter continuare ad ammirare questo raro esemplare in natura e non solo su copertina.
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