Molti animali sono in via d’estinzione, non solo specie che immaginiamo ma anche alcune di tipo comune che sono sempre state molto diffuse.
I cambiamenti causati dall’uomo, per il clima, gli ambienti, le conseguenze che tutto questo sta comportando su più livelli, ha un impatto diretto sugli animali, sulla loro vita e quindi anche sulla loro salute.
Tendiamo a immaginare che solo animali particolari, lontano dal nostro quotidiano, siano in via d’estinzione ma purtroppo non è così. Sono tantissimi e tanti altri subentreranno nei prossimi anni se non viene posto adeguato freno e risoluzione al comportamento umano.
Animali in via d’estinzione: quelli più comuni
Le specie sono a rischio di estinzione in forma diversa, ci sono quelle con una percentuale molto elevata, quelle selvatiche su cui si prova a intervenire e altre ancora che potrebbero presto esserle. Tra le più note c’è la farfalla monarca ma anche i cavalli. Nessuno penserebbe mai che i cavalli selvatici siano in via d’estinzione eppure è così. La causa di fatto è la perdita del loro habitat, per tale motivo la più grande organizzazione mondiale per la salvaguardia della natura e degli animali ha posto queste specie sotto la lente di ingrandimento.
Quando la popolazione di una razza inizia a diminuire si determina il problema, anche perché questo processo nel tempo diventa sempre più veloce ed entro il secolo stesso si potrebbe arrivare alla perdita totale. I problemi più comuni che causano questo fenomeni sono disboscamento, incendi e anche prelievo degli animali dal loro spazio naturale, per la caccia o per il commercio. Ci sono quindi tanti animali come il cavallo che riteniamo diffusi a sufficienza ma che, stando ai numeri, si stanno riducendo. Tra i più a rischio sono i Przewalski una tipologia di cavallo selvatico. Anche quelli di tipo domestico però non si trovano in condizione migliore. Al mondo esistono al momento meno di 500 esemplari di questa specie.
Anche gli squali sono in via di estinzione, solo perché ci sono molti avvistamenti non vuol dire che si stiano diffondendo. Significa solo che si stanno proiettando verso le coste proprio per il cambiamento climatico, quindi è un’evidenza del problema, non la soluzione. Questo vale nello specifico per squali bianchi, balene, elefanti che sono altamente a rischio. La crisi della biodiversità è molto severa ed è stata ampliata per il commercio di pinne che nei paesi asiatici ha, purtroppo ancora oggi, una netta espansione.
Sono a rischio anche le farfalle monaca, quelle bellissime colorate di arancione e nero che fino a non molto tempo fa erano ampiamente diffuse. Ogni anno sono milioni a migrare, questo soprattutto tra ottobre e novembre a causa della temperatura. La conseguenza del cambiamento non è solo nel numero ma anche nella specie che sta subendo una modifica dei colori. Gorilla e scimpanzé sono a rischio elevato. Oggi esistono 200 mila scimpanzé e 300 mila gorilla in tutto il mondo, molto pochi. In questo caso sono diverse le situazioni e il pericolo è legato al fatto che molti di questi sono ormai anziani per riprodursi.
La situazione quindi in generale è molto complessa e le prospettive non sono rosee, per questo è fondamentale invertire quei comportamenti che hanno portato queste e molte altre specie al punto di non ritorno.