
Neuralink sospende le sperimentazioni sugli animali: le accuse di torture da parte degli attivisti
Sabato 15 febbraio 2025, oltre 50 attivisti del gruppo per i diritti degli animali Direct Action Everywhere (DxE) hanno inscenato una vibrante protesta davanti ai laboratori di Neuralink a Fremont, in California. L’azienda, fondata da Elon Musk, è al centro di un acceso dibattito riguardante l’etica delle sue pratiche di sperimentazione sugli animali, che coinvolgono primati, maiali e altre specie, sottoposte a test invasivi per l’impianto di chip cerebrali. Durante la manifestazione, gli attivisti hanno esibito una grande testa di Elon Musk decorata con la frase provocatoria “I TORTURE MONKEYS”, accompagnata da uno striscione recante la richiesta di “Stop Elon’s Monkey Business”.
La sofferenza animale al centro del dibattito
La protesta ha visto anche la partecipazione di alcuni residenti della Bay Area, tra cui un ex sperimentatore, che hanno sollevato la questione della sofferenza inflitta agli animali durante questi esperimenti. Gli attivisti hanno indossato costumi che imitavano scimmie rinchiuse in gabbie, mentre altri brandivano cartelli con slogan come “I primati non sono prototipi”. Questo gesto simbolico ha attirato l’attenzione su un tema cruciale: il riconoscimento delle capacità cognitive ed emotive condivise tra primati e esseri umani, evidenziando l’ingiustizia della sperimentazione animale.
Le critiche a Neuralink e le indagini federali
Neuralink è stata sotto i riflettori per la sua rapidità e, secondo molti critici, la scarsa accuratezza con cui vengono condotti gli esperimenti. Secondo testimonianze di ex dipendenti, la pressione esercitata da Musk per accelerare lo sviluppo della tecnologia ha portato a decisioni affrettate e, in alcuni casi, a risultati letali per gli animali coinvolti. Dal 2018, si stima che più di 1.500 animali, tra cui oltre 280 scimmie, maiali e pecore, siano stati sottoposti a esperimenti e successivamente soppressi, suscitando preoccupazioni per possibili violazioni delle normative sul benessere animale.
Le rivelazioni sui metodi di Neuralink hanno portato all’apertura di un’inchiesta federale da parte del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti, per indagare su potenziali violazioni delle leggi sul trattamento degli animali. Gli ex dipendenti hanno raccontato di errori gravi, come l’impianto di dispositivi di dimensioni errate o l’errato posizionamento degli impianti, causando sofferenze inaccettabili agli animali e, in alcuni casi, rendendo necessaria la loro eutanasia.
Un movimento in crescita per i diritti degli animali
Carla Cabral, una delle organizzatrici della protesta di DxE, ha paragonato le pratiche di Neuralink a un modello più ampio di abuso di potere, non solo nei confronti degli animali, ma anche nei confronti di gruppi sociali marginalizzati. Durante la manifestazione, alcuni attivisti hanno tentato di consegnare un lavandino al laboratorio, richiamando un noto episodio in cui Musk entrò nel quartier generale di Twitter con un lavandino, utilizzando la frase “Let that sink in” per annunciare il suo arrivo. Tuttavia, la sicurezza ha rapidamente bloccato questo gesto simbolico.
Direct Action Everywhere è conosciuta per le sue indagini sotto copertura in allevamenti, macelli e laboratori di ricerca, documentando abusi sugli animali. L’organizzazione ha anche affrontato raid dell’FBI e ha subito processi per le sue azioni. Tuttavia, nel 2022, ha ottenuto una storica assoluzione per un caso di salvataggio di animali, segnando un importante traguardo nella lotta per i diritti degli animali.
La questione della sperimentazione animale è diventata sempre più pressante, con un numero crescente di attivisti e organizzazioni che chiedono un cambiamento nelle pratiche di ricerca. Le critiche a Neuralink si inseriscono in un dibattito più ampio riguardante l’uso di animali nei laboratori e l’etica delle tecnologie emergenti. La crescente consapevolezza pubblica su questi temi ha portato a una maggiore pressione sulle aziende per adottare metodi alternativi e più etici.
Nonostante le polemiche, Neuralink ha continuato a lavorare sullo sviluppo di tecnologie neurotecnologiche che potrebbero, in teoria, migliorare la vita di molti esseri umani, in particolare di coloro affetti da patologie neurologiche. Tuttavia, il prezzo che pagano gli animali in questo processo è diventato un punto focale per molti attivisti, che vedono nella sofferenza inflitta agli animali un costo inaccettabile per il progresso scientifico.
La protesta di sabato rappresenta solo l’ultimo episodio di una serie di manifestazioni contro la sperimentazione animale, che vedono sempre più attivisti unirsi per difendere i diritti degli animali e chiedere un cambiamento. Con il potere della tecnologia che avanza rapidamente, la domanda su come trattiamo gli esseri viventi che condividono il nostro pianeta rimane cruciale, spingendo il dibattito verso una riflessione più profonda sull’etica e la responsabilità.