Un video inquietante ha recentemente messo in luce le drammatiche condizioni di vita di alcuni delfini rinchiusi nel delfinario del Barceló Maya Grand Resort, un lussuoso complesso situato lungo la Riviera Maya in Messico. Questo filmato, realizzato con un drone, ha scosso l’opinione pubblica, portando alla ribalta una questione di grande rilevanza: il trattamento riservato a questi mammiferi marini, costretti a vivere in spazi angusti e privi di adeguate condizioni ambientali.
Le immagini mostrano delfini costretti a nuotare in una vasca di dimensioni ridotte, situata a pochi passi dall’oceano aperto. Nonostante la bellezza del paesaggio circostante, la realtà all’interno del delfinario è ben diversa. Le vasche, infatti, non offrono alcun riparo dal sole cocente, costringendo gli animali a subire temperature estremamente elevate senza possibilità di trovare sollievo. Philip Demers, co-fondatore dell’organizzazione animalista UrgentSeas, ha descritto la situazione con parole forti: “Immaginate di vedere e sentire l’odore dell’oceano, ovvero la libertà, mentre allo stesso tempo venite trattati come un criminale in carcere”.
Questi delfini fanno parte del programma Dolphinaris, che promette ai visitatori del resort un’esperienza unica di interazione con gli animali, compreso il nuotare con loro e assistere a spettacoli acrobatici. Tuttavia, dietro questa facciata di intrattenimento si cela una verità ben più inquietante. UrgentSeas ha denunciato che due delfini sarebbero morti recentemente nel delfinario, solo per essere sostituiti rapidamente da altri esemplari, un’azione che solleva interrogativi sul trattamento e la gestione degli animali.
La denuncia ha spinto l’organizzazione a lanciare un appello al boicottaggio del Barceló Maya Grand Resort e a chiedere la chiusura immediata del delfinario. La situazione ha attirato l’attenzione dei media e ha portato a manifestazioni pacifiche organizzate dal gruppo Empty The Tanks Mexico, che si è riunito all’esterno del resort per protestare contro le condizioni in cui vivono i delfini.
Le immagini e le testimonianze di attivisti e manifestanti hanno iniziato a circolare rapidamente sui social media, attirando l’attenzione di un pubblico sempre più ampio. Il 25 gennaio 2025, UrgentSeas ha annunciato in un tweet che la loro terza protesta davanti al resort aveva avuto luogo, sottolineando la gravità delle condizioni in cui versano gli animali e il fatto che due delfini erano morti. Questo ha spinto le autorità messicane a prendere finalmente provvedimenti.
Questa vicenda ha riacceso il dibattito sulla pratica dei delfinari e sul trattamento degli animali in cattività, un tema che suscita sempre più indignazione tra i difensori dei diritti degli animali. Mentre il resort continua a promuovere l’interazione con i delfini come un’esperienza unica, la realtà di sofferenza e privazione di questi animali è diventata innegabile.
Il caso del Barceló Maya Grand Resort è emblematico di una problematica più ampia, che riguarda non solo il Messico, ma anche altre nazioni dove i delfinari sono ancora una pratica comune. Le proteste e le indagini in corso rappresentano un passo importante verso una maggiore consapevolezza e una possibile riforma nel trattamento degli animali marini. Con la crescente attenzione mediatica e il supporto di organizzazioni come UrgentSeas e Empty The Tanks, c’è speranza che si possa promuovere un cambiamento significativo e che le condizioni di vita di questi delfini possano migliorare, portando finalmente alla libertà che meritano.
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