Gli squali e gli attacchi all’uomo: errori di identificazione, comportamenti umani e strategie di sopravvivenza
Gli squali sono creature affascinanti, spesso fraintese, e raramente rappresentano una minaccia diretta per l’uomo. Tuttavia, in situazioni specifiche, possono verificarsi attacchi, come il tragico caso avvenuto vicino a Marsa Alam, in Egitto, dove due turisti italiani sono stati coinvolti in un episodio che ha portato alla perdita della vita di uno di loro. Perché accade? Quali sono le dinamiche dietro questi attacchi e come possiamo comportarci in situazioni simili?
Perché gli squali attaccano l’uomo
Gli attacchi degli squali agli esseri umani sono spesso il risultato di errore di identificazione. Gli squali, in particolare i più giovani, potrebbero scambiare la silhouette di un nuotatore o di un surfista per quella di una foca, una delle loro prede naturali. Uno studio pubblicato sul Journal of the Royal Society Interface ha confermato che questa confusione visiva è una delle principali cause degli attacchi.
In molti casi, gli squali si rendono conto dell’errore dopo il primo morso e si allontanano. Questo comportamento è particolarmente comune tra gli squali bianchi, gli squali tigre e gli squali leuca, le tre specie responsabili della maggior parte degli attacchi documentati.
Oltre all’errore di identificazione, altre cause includono:
- Territorialità o difesa: Quando uno squalo percepisce un’intrusione nel suo spazio vitale, può reagire in modo aggressivo.
- Comportamenti umani errati: Toccando accidentalmente uno squalo o nuotando in modo agitato, si rischia di provocare una reazione difensiva.
- Morsi esplorativi: Gli squali non hanno mani per analizzare ciò che li circonda. Spesso utilizzano la bocca per capire cosa hanno di fronte, spiega Richard Peirce, esperto di squali ed ex presidente dello Shark Trust.
Fortunatamente, i morsi esplorativi raramente causano lesioni gravi.
Cosa fare in caso di incontro ravvicinato con uno squalo
Trovarsi faccia a faccia con uno squalo può essere un’esperienza spaventosa, ma reagire in modo razionale è fondamentale. Gli esperti consigliano di:
- Mantenere la calma: Agitarsi può attirare ulteriormente l’attenzione dello squalo e confonderlo.
- Stare fermi o muoversi lentamente: Ridurre i movimenti nell’acqua evita di stimolare la curiosità dell’animale.
- Mantenere il contatto visivo: Lo squalo è un predatore da agguato. Guardarlo fissa negli occhi gli comunica che non siete una preda vulnerabile.
- Non girare mai le spalle: Allontanarsi lentamente, mantenendo sempre lo squalo nel campo visivo, è la strategia migliore.
Se lo squalo è in modalità attacco
Quando lo squalo mostra un comportamento aggressivo, è necessario reagire in modo specifico. Secondo Peirce, il modo migliore per scoraggiarlo è apparire più grandi possibile nell’acqua, allargando le braccia o le gambe. Se, invece, l’animale sembra semplicemente di passaggio, rannicchiarsi per ridurre la propria silhouette può evitare di sembrare una minaccia o un concorrente per il suo cibo.
Cosa fare in caso di morso
In caso di attacco, è importante non lasciarsi paralizzare dalla paura. Reagire prontamente può fare la differenza:
- Colpire punti sensibili: Gli occhi, le branchie e il muso sono aree particolarmente vulnerabili per lo squalo.
- Utilizzare oggetti a disposizione: Una fotocamera subacquea o un boccaglio possono essere trasformati in un’arma per difendersi.
- Non mirare alla bocca: Evitare di avvicinarsi troppo alla mascella per non aggravare il rischio di ferite.
Gli squali e l’uomo: un rapporto complesso
Nonostante la loro reputazione, gli squali non considerano l’uomo una preda naturale. Gli attacchi sono rarissimi rispetto al numero di interazioni che avvengono ogni anno nelle acque marine di tutto il mondo. Comprendere il loro comportamento e adottare misure preventive è fondamentale per convivere con questi straordinari predatori.
Le tragedie come quella avvenuta in Egitto sottolineano l’importanza di rispettare l’ambiente marino e i suoi abitanti. Gli squali sono essenziali per l’equilibrio degli ecosistemi e, proteggendoli, contribuiamo alla salvaguardia della biodiversità marina.