Tutta la verità sulla memoria dei pesci rossi: quanto dura davvero? Sfatiamo miti e credenze popolari con uno studio scientifico
Contrariamente a una credenza popolare radicata, i pesci rossi non hanno una memoria di soli tre secondi. Questo mito, largamente diffuso, è stato smentito da numerose ricerche scientifiche che hanno dimostrato come questi animali acquatici possiedano in realtà capacità mnemoniche sorprendentemente avanzate.
I pesci rossi (Carassius auratus) sono stati addomesticati per la prima volta in Cina circa 1.000 anni fa. Da allora, sono diventati uno degli animali d’acquario più amati e diffusi al mondo. Con oltre 125 razze diverse e una longevità che può variare dai 10 ai 15 anni – con alcuni esemplari che superano i 40 anni – i pesci rossi si distinguono non solo per la loro varietà e durata della vita ma anche per le loro notevoli capacità cognitive.
Già dagli anni ’50 e ’60, studi scientifici hanno iniziato a rivelare le sorprendenti capacità di apprendimento e memoria dei pesci rossi. Uno studio del 1966 condotto dall’Università del Michigan ha evidenziato come questi animali siano in grado di formare ricordi a lungo termine, dimostrando la loro abilità nel ricordare ed evitare situazioni avverse come gli shock elettrici dopo ripetute esposizioni.
Nonostante le dimensione ridotte del loro cervello rispetto ad altri vertebrati, i pesci rossi mostrano comportamenti complessi che sfidano l’antico pregiudizio sulla loro presunta scarsa intelligenza. Sono stati osservati mentre imparavano acrobazie, evitavano retine grazie all’apprendimento sociale e utilizzavano strumentazioni semplicistiche.
Come è nato il mito della memoria breve del pesce rosso?
Un interessante studio dell’Università di Oxford ha ulteriormente confermato queste capacità: i partecipanti sono stati addestrati a nuotare per esattamente 70 centimetri prima di ricevere una ricompensa. Hanno dimostrato di poter ripetere questa distanza con precisione anche quando le condizioni ambientali cambiavano.
Ma se i pesci rossi dimostrano tali abilità cognitive avanzate, da dove nasce il mito della loro memoria breve? Una spiegazione potrebbe risiedere nelle dimensioni ridotte del loro cervello; tuttavia, è importante sottolineare che la grandezza dell’organo non corrisponde necessariamente alla capacita intellettiva o mnemonica. Anche se priva dell’ippocampo – struttura cerebrale legata alla formazione dei ricordini nei mammiferi – questa specie dispone del pallio laterale, un organo analogo che supporta funzioni simili.
L’evidenza scientifica ci mostra chiaramente quanto sia limitativa ed errata l’affermazione secondo cui i pesci rossi abbiano una memoria di soltanto tre secondi. Queste creature acquatiche continuano a stupirci con le loro abilità cognitive complesse, sfatando miti antichi e invitandoci a riflettere più profondamente sulle nostre percezioni degli animali non umani.