Una minaccia per la biodiversità: arriva in Europa l’ape nana rossa e questa cosa potrebbe creare parecchi problemi
Per la prima volta in Europa, una colonia di ape nana rossa (Apis florea) è stata identificata a Malta, sollevando preoccupazioni tra gli apicoltori e gli ambientalisti. Questa specie invasiva, originaria dell’Asia, rappresenta una potenziale minaccia per le popolazioni di api autoctone europee.
La competizione per il polline e il nettare potrebbe mettere a rischio la sopravvivenza delle api locali, già vulnerabili a causa di vari fattori ambientali e patogeni. Inoltre, l’introduzione dell’Apis florea potrebbe portare malattie alle quali le api europee hanno scarsa o nulla resistenza.
La presenza dell’ape nana rossa è stata confermata attraverso test del DNA su una colonia composta da oltre 2.000 individui adulti trovati attorno al ramo di un albero. Dopo la scoperta, la colonia è stata prontamente rimossa e distrutta per evitare ulteriore diffusione.
Tuttavia, esiste il timore che alcune api possano essere sfuggite alla distruzione e fondato nuove colonie altrove sull’isola o nelle vicinanze. La vicinanza della colonia al porto franco di Birżebbuġa suggerisce che queste api possano essere arrivate a Malta tramite trasporto marittimo commerciale.
Il cambiamento climatico gioca un ruolo significativo nella diffusione delle specie invasive come l’Apis florea. L’aumento delle temperature globali favorisce la sopravvivenza e l’espansione territoriale di specie precedentemente confinate in aree con clima più caldo. Malta e altri Paesi dell’Europa meridionale offrono condizioni ideali per questa specie grazie ai loro inverni miti.
Gli scienziati temono che senza un intervento adeguato, l’ape nana rossa possa estendersi rapidamente ad altre aree del Mediterraneo. Affrontare efficacemente la minaccia posta dall’introduzione dell’Apis florea richiede un aumento della vigilanza da parte degli apicoltori locali e delle autorità competenti. È essenziale segnalare tempestivamente qualsiasi avvistamento sospetto di esemplari o sciami per permettere interventi rapidi volti alla rimozione delle eventuali nuove colonie identificate.
Solo attraverso uno sforzo coordinato sarà possibile prevenire ulteriori invasioni ed evitare impatti devastanti sulla biodiversità locale e sulle popolazioni autoctone di impollinatori cruciali per gli equilibri degli ecosistemi naturalmente presenti nel territorio europeo.
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