Delfini rosa, tra mito e realtà. Esistono davvero ma si stanno estinguendo: cosa possiamo fare per salvarli?
Ci sono creature nel nostro pianeta che sembrano uscite direttamente da un libro di favole, eppure camminano, o meglio nuotano, tra noi. Una di queste meraviglie della natura è il delfino rosa del Rio delle Amazzoni, un mammifero che con la sua presenza colora le acque in cui vive da circa 15 milioni di anni.
Conosciuto anche come “Boto” o “Inia geoffrensis”, questo straordinario animale sta ora affrontando una minaccia crescente: l’estinzione a causa dell’attività umana.
Il delfino rosa dell’Amazzonia non è solo un abitante storico del Rio delle Amazzoni ma rappresenta anche una specie unica nel suo genere. Lungo fino a 3 metri, il maschio raggiunge la maturità sessuale superando i 2 metri di lunghezza, mentre la femmina si trova tra 1,6 e 1,75 metri intorno al sesto o settimo anno di vita. Questi mammiferi hanno una vita media di circa 23 anni durante i quali si riproducono ogni due o tre anni dopo un periodo di allattamento che dura circa dodici mesi.
Nonostante la sua antica presenza nelle acque amazzoniche e il carattere particolarmente socievole che lo contraddistingue, il delfino rosa sta affrontando gravi minacce alla sua sopravvivenza. In passato veniva cacciato per utilizzare le sue carni come esca nella pesca al pesce gatto; oggi invece sono le dighe costruite nell’habitat naturale a rappresentare il pericolo maggiore. Queste strutture infatti rendono difficile non solo la sopravvivenza ma anche la libera circolazione dei delfini nelle loro aree naturali.
Una delle caratteristiche più affascinanti del Boto è senza dubbio il suo colore. Nascendo grigio come molti altri cetacei, assume quella tonalità rosa così distintiva con l’avanzare dell’età. La colorazione predominante nella parte inferiore del corpo deriva dalla grande vascolarizzazione della zona che quindi appare rosata agli occhi degli osservatori.
Oltre al suo colore particolare, ciò che rende questo mammifero acquatico così speciale sono alcune sue caratteristiche fisiche distintive: occhi piccoli ma efficaci e soprattutto un muso allungato e sottile accoppiato a un collo molto flessibile. Quest’ultima caratteristica gli permette movimenti laterali della testa impensabili per altri cetacei e lo rende un predatore agile ed efficiente nelle acque torbide dell’Amazzonia dove utilizza l’ecolocalizzazione per cacciare prede nascoste tra rami sommersi e radici.
Questi dettagli illustrano non solo l’incredibile adattabilità e bellezza dei delfini rosa ma sottolineano anche l’urgente necessità di proteggere queste creature mitologiche dalla crescente minaccia dell’estinzione causata dalle attività umane.
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