Una decisione molto controversa sull’abbattimento di due esemplari di lupi ha messo in allarme le associazioni animaliste
Mentre la Provincia autonoma di Trento continua a concentrarsi sulla questione degli orsi, l’Alto Adige si trova ad affrontare un dilemma simile ma con protagonisti diversi: i lupi. Il governatore Arno Kompatscher, infatti, ha recentemente firmato l’autorizzazione per l’abbattimento di due esemplari nell’Alta Val Venosta, precisamente nelle aree di Malles e Curon.
Questa decisione segue un precedente analogo avvenuto lo scorso anno, che fu poi interrotto dal Tar di Bolzano. Le motivazioni alla base di questa scelta sono legate a diversi attacchi a bestiame avvenuti tra primavera ed estate, nonostante le misure preventive adottate dagli allevatori.
Tra il 14 maggio e il 21 luglio, sono stati segnalati nove attacchi confermati da lupi che hanno portato alla morte di trenta capi di bestiame in tre alpeggi situati nei territori comunali di Malles e Curon. Nonostante gli sforzi degli undici proprietari dei pascoli, che hanno implementato diverse strategie come l’utilizzo di pastori, cani da guardia del bestiame e recinzioni elettrificate per proteggere i loro greggi, gli attacchi non sono cessati.
Di fronte a questa situazione, il Corpo forestale provinciale è stato autorizzato all’abbattimento dei due lupi ritenuti responsabili. La decisione ha immediatamente scatenato l’ira delle associazioni animaliste che vedono nell’abbattimento una soluzione crudele e inefficace per gestire la convivenza tra uomo e fauna selvatica.
Animalisti sul piede di guerra dopo l’abbattimento dei lupi
L’ENPA in particolare ha espresso forte dissenso verso la mossa del governatore Kompatscher, accusandolo di aver approfittato del periodo ferragostano per emanare tale disposizione dopo il fallimento dell’iniziativa simile dello scorso anno. L’associazione pone anche dubbi sulla reale efficacia delle misure protettive adottate nelle malghe coinvolte negli attacchi.
Nonostante le polemiche, secondo la Provincia autonoma di Bolzano l’eliminazione dei due lupi non dovrebbe avere ripercussioni negative sull’ecosistema locale o sullo stato generale della popolazione lupina nella regione alpina europea. Questa posizione si basa su valutazioni scientifiche che confermano uno stato conservativo favorevole della specie nel contesto europeo.
Tuttavia, recentemente la Corte di giustizia dell’Unione Europea ha ribadito il divieto generale della caccia ai lupi nelle regioni dove lo stato conservativo non è considerato soddisfacente.
La questione dell’abbattimento dei lupi in Alto Adige solleva nuovamente interrogativi profondissimi sulla capacità umana di coesistere pacificamente con la fauna selvatica circostante. Mentre da un lato vi è la necessità indiscutibile degli agricoltori locali di proteggere i propri mezzi d’esistenza dagli attacchi predatori, dall’altra parte emerge chiaramente il bisogno impellente d’integrare metodi alternativi di gestione faunistica che rispettino sia le esigenze umane sia quelle degli animali selvatici i cui diritti vengono tutelati anche dalle normative europee in materia ambientale.