Muoiono dopo essersi accoppiati: quali animali hanno questo triste destino

Ci sono diverse specie animali che dopo l’accoppiamento sono costrette a un destino tragico: scopriamo cos’è la semelparità

Nel vasto e variegato mondo naturale, esistono creature dalle strategie riproduttive alquanto singolari. Mentre per molti animali l’accoppiamento è un atto che si ripete più volte nel corso della vita, per alcune specie rappresenta il canto del cigno, un’ultima, fatale esplosione di energia vitale.

Morire dopo l'accoppiamento
Morire dopo l’accoppiamento: cos’è la semelparità? (Canva) – velvetpets.it

Questo fenomeno, noto come semelparità, vede protagonisti animali che investono tutte le proprie risorse in un unico, sfrenato ciclo riproduttivo, al termine del quale la morte sopraggiunge inesorabile. Ma quali sono le ragioni di questa strategia apparentemente drastica?

La semelparità rappresenta un affascinante esempio di come la selezione naturale possa plasmare strategie riproduttive estremamente diverse tra loro. Sebbene possa sembrare una scelta estrema, per queste specie la morte dopo l’accoppiamento rappresenta un sacrificio necessario per garantire la sopravvivenza della specie e la trasmissione dei propri geni alle generazioni future.

Perché alcune specie animali vivono la semelparità

Uno dei motivi principali è legato alla “disponibilità di risorse”. In ambienti ostili, dove cibo e riparo scarseggiano, la sopravvivenza dopo l’accoppiamento può risultare estremamente difficile. Specie come il calamaro gigante, che vive nelle profondità oceaniche, o alcuni tipi di insetti stecco, si sono evoluti per massimizzare il successo riproduttivo concentrando tutte le energie in un’unica, grandiosa accoppiamento.

In questi casi, la morte dei genitori diventa un sacrificio necessario per garantire la sopravvivenza della prole. Un esempio lampante è rappresentato dal **polpo gigante del Pacifico**: la femmina, dopo aver deposto le uova, smette di nutrirsi e si dedica esclusivamente alla loro cura, fino a morire di stenti poco dopo la schiusa.

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L’ape è uno degli animali che soffre la semelparità (AnsaFoto) – velvetpets.it

Un’altra ragione alla base della semelparità è legata alla competizione per le risorseIn alcune specie, la competizione per il partner è talmente agguerrita che i maschi, dopo essersi riprodotti, diventano un ostacolo per la progenie o per altri maschi in cerca di un’opportunità. In questi casi, la morte del maschio può favorire la sopravvivenza dei suoi eredi, garantendo loro un accesso privilegiato alle risorse e alle femmine. Un esempio emblematico è quello del ratto marsupiale australiano, i cui maschi, dopo un’intensa stagione riproduttiva, muoiono a causa di un crollo del sistema immunitario.

Tra gli esempi più noti di animali semelpari troviamo:

  • Il salmone: dopo aver risalito i fiumi per deporre le uova, sia i maschi che le femmine muoiono, fornendo nutrimento all’ecosistema fluviale.
  • La mantide religiosa: in alcuni casi, la femmina si nutre del maschio dopo l’accoppiamento, ottenendo così le energie necessarie per deporre le uova.
  • L’ape: dopo aver punto un intruso, l’ape operaia muore, sacrificandosi per proteggere l’alveare.
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