I pipistrelli sono mammiferi volanti, notturni e solitari, che vivono in luoghi bui e umidi, come le grotte. Si nutrono di insetti o frutta ed hanno un ruolo fondamentale nell’ecosistema.
Il termine “pipistrello” deriva dal latino “vespertilio”, che indica gli animali del genere Chiroptera. Quest’ordine è il secondo più numeroso della classe dei mammiferi, con oltre 1.100 specie diverse identificate dagli scienziati in tutto il mondo, ad eccezione delle regioni artiche e antartiche.
Queste creature sono dotate di ali membranose, sostenute da dita allungate o speroni ossei che consentono loro di planare, ma non di effettuare manovre aeree complesse come gli uccelli. La loro corporatura varia da minuta a gigante, con alcune specie che raggiungono un metro d’apertura alare. Presentano grandi occhi adattati alla visione notturna e narici molto sviluppate con cui individuano prede ed ostacoli durante il volo ad alta velocità.
Cosa sappiamo sui pipistrelli
Esiste una credenza popolare secondo cui i pipistrelli sarebbero attratti dai capelli lunghi delle persone, soprattutto delle donne, e che possano spingersi – talvolta – ad attaccarvisi. Ma è davvero così?
Come abbiamo visto nelle caratteristiche generali dei pipistrelli, questi animali sono solitari e timorosi ed evitano sempre lo scontro diretto, preferendo fuggire piuttosto che combattere. Questo atteggiamento viene adottato sia nei confronti degli altri animali, che nei confronti dell’uomo. Quindi, non c’è assolutamente nulla da temere!
In conclusione, le teorie secondo cui i pipistrelli si attaccherebbero ai capelli umani non hanno alcun fondamento nella realtà comportamentale di questi mammiferi volanti. Tale credenza potrebbe derivare dalla naturale tendenza umana a mitizzare ciò che non si conosce pienamente o dall’interpretazione errata del comportamento esplorativo dei pipistrelli, quando si avvicinano agli esseri umani per curiosità o disorientamento, senza alcuna intenzione aggressiva.
La leggenda metropolitana sui pipistrelli che si attaccano ai capelli rimane quindi tale: un mito privo di fondamenti scientificamente comprovati, ma radicato nella cultura popolare, forse per l’aspetto enigmatico e le abitudini notturne di queste affascinanti creature della notte. Perché in effetti, va detto, i pipistrelli non sono proprio simpatici come – per esempio – potrebbe essere un cucciolo di bassotto appena nato. Hanno un’aria misteriosa e, molto probabilmente, per questo motivo fanno paura agli esseri umani. Ci sono leggende che vengono tramandate di madri in figlie da secoli, ma in un’era come quella che stiamo vivendo, dove è così facile informarsi ed approfondire alcune tematiche, di certo non si può continuare a credere a storie simili.