La territorialità è un istinto naturale nei cani, che non deve essere confuso con l’aggressività. Quest’ultima è infatti un problema comportamentale molto più complesso e articolato.
Un cane protegge il suo territorio e le risorse ad esso appartenenti come naturale istinto di sopravvivenza, ma può diventare aggressivo se percepisce una minaccia all’equilibrio del suo ambiente o al possesso delle sue risorse da parte di un altro individuo. È importante distinguere tra la normale tutela del territorio e l’aggressività, che richiede un approccio diverso per essere gestita.
Il comportamento dei cani non è solo il risultato dell’educazione ricevuta e dell’ambiente in cui crescono, ma ha anche una forte componente genetica. Alcuni cani possono avere una predisposizione genetica maggiore all’aggressività verso altri cani o individui esterni al loro gruppo sociale. Questo significa che, oltre agli aspetti educativi e ambientali, è fondamentale considerare anche la natura innata dell’animale quando si affrontano questioni legate alla convivenza tra più cani.
Perché il cane è sempre aggressivo con i suoi simili
Il periodo cruciale nella vita di un cucciolo è quello della socializzazione primaria, durante le prime settimane di vita. In questa fase, i cuccioli imparano a riconoscere quali sono gli individui amici e vengono esposti a vari stimoli che saranno fondamentali per il loro sviluppo emotivo e comportamentale futuro. Una corretta socializzazione permette ai cuccioli di acquisire le competenze necessarie per gestire le proprie emozioni in presenza di altri animali o persone sconosciute, riducendo così il rischio di problemi comportamentali futuri legati alla paura o all’insicurezza.
Quando due cani devono iniziare a convivere insieme, la modalità con cui vengono presentati l’uno all’altro gioca un ruolo cruciale nel determinare il successo della loro futura relazione. È importante che queste prime interazioni avvengano in luoghi neutri come parchi o piazze per ridurre al minimo eventuali tensioni legate alla difesa del territorio personale. Una presentazione frettolosa o senza adeguato periodo di adattamento può generare diffidenza e conflitti tra i due animali.
Un ambiente privo degli stimoli adeguati può essere fonte di stress per i cani conviventi nella stessa casa. La mancanza di stimoli nell’ambiente in cui vivono porta spesso a conflitti dovuti alla competizione per le limitate risorse disponibili (cibo, giocattoli, attenzioni). Fornire ai propri animali uno spazio ricco e stimolante è quindi essenziale non solo per il loro benessere psicofisico, ma anche per prevenire litigi derivanti dalla noia o dalla frustrazione.
Nel caso si verifichino litigi tra i tuoi amici pelosi conviventi sotto lo stesso tetto, la prima regola da seguire è mantenere la calma ed evitare reazioni aggressive come urla o punizioni che potrebbero aggravare ulteriormente la situazione, aumentando lo stress degli animali coinvoltivi nel conflitto. Una strategia efficace consiste nel distrarre i cani dal motivo dello scontro offrendo loro dolcetti o giocattoli interessanti; in alternativa, si può proporre una passeggiata per aiutare a distendere gli animi, associando la presenza reciproca ad attività piacevolmente condivise. In alcuni casi potrebbe essere utile separarli, almeno temporaneamente, aspettando il momento giusto per incontri graduali, su terreno neutro, fino a quando non si abituino reciprocamente.
Se questi tentativi dovessero fallire, resta sempre valida l’opzione di consultare un esperto etologo, capace d’intervenire professionalmente sulla situazione specifica dei tuoi amici pelosi.