Le alghe diatomee sono molto diffuse negli acquari, sia dolci che marini, e risultano essere spesso fonte di preoccupazione per gli appassionati.
Le alghe diatomee sono organismi unicellulari non flagellati, che giocano un ruolo cruciale nell’ecosistema acquatico. Producono una quantità significativa di ossigeno e fungono da fertilizzante naturale.
Nonostante possano essere viste come un nemico dall’acquariofilo, senza di esse il mondo sarebbe molto diverso. Le diatomee si distinguono per il loro colore marroncino e possono formarsi su diverse superfici dell’acquario, inclusi filtri, vetri, piante e arredi.
A differenza di altre alghe che possono essere difficili da rimuovere, le alghe diatomee si eliminano con estrema facilità. È possibile rimuoverle semplicemente toccandole o strofinando leggermente la superficie su cui si sono formate. Strumenti come calamite o lana d’acciaio possono essere utilizzati per pulire i vetri dell’acquario, mentre uno spazzolino da denti pulito può servire per rocce ed arredi vari. È importante notare che queste alghe tendono a scomparire da sole nel tempo grazie alla loro breve durata vitale.
Le alghe diatomee hanno una crescita rapida e possono apparire sia in acquari d’acqua dolce che marina durante la fase di maturazione dell’ecosistema acquatico. La loro presenza è solitamente limitata ai primi 2-3 mesi dall’avvio dell’acquario; se persistono oltre questo periodo è indicativo della presenza di silicati nell’acqua.
Sebbene non siano particolarmente dannose per i pesci, le alghe diatomee possono avere effetti negativi sulle piante acquatiche appena introdotte in un acquario recentemente avviato. La copertura creata dalle alghe sulle foglie può impedire alla luce sufficiente di raggiungerle compromettendo così il loro sviluppo. La principale causa della comparsa delle alghe diatomee è la presenza dei silicati nell’acqua dell’acquario. Questi elementi possono derivare dall’uso dell’acqua del rubinetto o dalla scelta dei materiali usati come substrato o decorazioni (esempio: sabbie a base silicea). È quindi fondamentale monitorare i livelli dei silicati attraverso test specifici mirando a mantenere valori inferiori a 0,1 ppm.
Per combattere efficacemente la proliferazione delle alghe diatomee occorre ridurre la concentrazione dei silicati nell’ambiente acquatico. Utilizzare acqua osmotica nei cambi d’acqua rappresenta una soluzione valida ed efficiente. In alternativa all’approvvigionamento esterno, si può produrre autonomamente acqua osmotica mediante impianti domestici specifici. L’utilizzo degli impianti ad osmosi deve essere accompagnato dalla reintegrazione dei sali necessari al mantenimento del corretto equilibrio chimico dell’acqua. Inoltre, esistono resine anti-silicato da inserire nel filtro o in punti strategici del circuito filtrante.
Un aspetto spesso sottovalutato nella gestione degli equilibri biologici degli acquari riguarda il contributo positivo offerto dalle piante acquatiche. Un ambiente ben piantumato, soprattutto con specie a crescita rapida, può significativamente ridurre la probabilità d’invasione di alghe. Grazie alla loro capacità competitiva nei confronti degli elementi nutritivi essenziali, le piante limitano naturalmente lo sviluppo indesiderato delle alghe.
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