Il mondo degli animali è ricco di misteri e curiosità, soprattutto quando si tratta di comprendere le loro emozioni e reazioni.
Una domanda che spesso sorge tra gli amanti degli animali riguarda la capacità emotiva dei cani: piangono davvero quando sono emotivamente scossi? Grazie agli studi scientifici, oggi possiamo avvicinarci a una risposta.
Prima di addentrarci nell’affascinante e complesso argomento, è fondamentale distinguere tra i diversi tipi di lacrimazione. Gli esseri umani piangono per vari motivi: tristezza, felicità o persino durante la preparazione delle cipolle. Queste reazioni sono classificate in lacrime basali (quelle che idratano l’occhio), lacrime riflesse (come quelle causate dal taglio delle cipolle) e lacrime emotive (legate a intense emozioni). Anche se in molte specie animali si osserva la produzione di lacrime basali, il dibattito sulle lacrime emotive negli animali rimane aperto.
Scoperta scientifica sulla lacrimazione nei cani
Nel 2022 è stato condotto uno studio pionieristico volto a scoprire se i cani producessero lacrime quando provano un certo tipo di emozioni. Monitorando il volume delle lacrime in un gruppo di cani al momento del ricongiungimento con i loro proprietari dopo un periodo di separazione, i ricercatori hanno notato un significativo aumento della produzione lacrimale. Questo fenomeno ha portato a pensare che i cani potessero effettivamente “piangere” per gioia.
A tal proposito, è bene ricordare che l’ossitocina gioca un ruolo cruciale nella regolazione degli stati emotivi e nella creazione dei legami sociali, sia negli umani che nei cani. Lo studio ha dimostrato che l’introduzione dell’ossitocina aumentava ulteriormente il volume delle lacrime nei cani sottoposti all’esperimento, suggerendo una possibile correlazione tra questo ormone e la produzione di “lacrime emotive”.
Piangere non è solo una manifestazione fisica, ma coinvolge complessità ormonali e circuiti cerebrali intricati. Alcuni comportamenti osservati nei cani indicano come le loro interazioni possano essere influenzate dalla composizione chimica delle lacrime. Nonostante questi studi offrano spunti affascinanti sulla possibile esistenza del pianto emotivo nei canidi, è importante evitare l’umanizzazione eccessiva degli animali domestici, basandosi su interpretazioni soggettive o aneddotiche del loro comportamento visivo-emotivo. Distinguere tra varie cause della secrezione oculare rimane essenziale per non cadere in errori interpretativi comuni.
Mentre gli studi scientifici continuano ad approfondire il nostro ‘pensiero’ sulle complesse interazioni emozionali ed ormonali negli animali domestici come i cani, ciò che emerge chiaramente è quanto ancora ci sia da scoprire su questi nostri fedeli compagni. La scienza ci avvicina – passo dopo passo – alla comprensione dei meccanismi sottostanti le manifestazioni d’affetto nei nostri amici a quattro zampe, aprendoci finestre sempre nuove sulle profondità della vita animale.