Le lucertole sono creature affascinanti, dotate di una capacità straordinaria che ha incuriosito gli esseri umani per secoli: l’autotomia, ovvero la capacità di staccare volontariamente la propria coda e farla poi ricrescere.
Questo fenomeno, oltre ad essere un meccanismo di difesa incredibilmente efficace contro i predatori, nasconde meccanismi biologici complessi che condividiamo in parte anche noi esseri umani.
L’autotomia è un comportamento di sicuro sorprendente, attraverso il quale le lucertole possono evadere da situazioni pericolose. Quando si sente minacciata da un predatore, può decidere di sacrificare la propria coda. Questa azione non è accidentale, ma controllata: l’animale contrae violentemente i muscoli intorno alla vertebra più alta della coda, causandone la rottura. I piani di frattura presenti nella struttura ossea facilitano questo processo, funzionando come linee prestabilite lungo cui avviene lo spezzamento.
Cosa sapere sulla coda delle lucertole: tutte le curiosità
Dopo essere stata staccata, la coda della lucertola continua a muoversi freneticamente per alcuni minuti. Questo movimento è dovuto alle fibre nervose che trasmettono impulsi indipendentemente dal corpo principale dell’animale. Tale agitazione serve a distrarre il predatore, permettendo alla lucertola di scappare e nascondersi. Nonostante sia uno spettacolo affascinante, è bene ricordare che l’autotomia ha un costo elevato per l’animale in termini energetici e fisici.
Una volta messa in salvo, inizia per la lucertola il lungo processo di rigenerazione della coda perduta. Sorprendentemente, tutti gli esseri viventi possiedono una certa capacità rigenerativa; nel caso delle lucertole, ciò avviene grazie all’intervento delle cellule staminali multipotenti presenti nell’organismo. Queste cellule specializzate si moltiplicano attivamente formando nuovi tessuti – dai nervi all’osso fino ai vasi sanguigni – necessari per costruire una nuova coda.
Nonostante sia un meccanismo difensivo evoluto ed efficace, l’autotomia rappresenta uno sforzo notevole per le lucertole sia dal punto di vista del dolore fisico sia per le risorse energetiche impiegate nella rigenerazione della coda perduta. Inoltre, il processo non è immediato: può richiedere oltre 60 giorni affinché una nuova coda funzionale cresca completamente.
La ricerca sulla rigenerazione nelle lucertole apre interessanti prospettive anche per noi esseri umani; infatti, condividiamo molti geni responsabili dei processi rigenerativi con questi rettili. Sebbene non possiamo far ricrescere articolazioni o arti come loro o altri animali più evolutivamente dotati in questo senso, alcune parti del nostro corpo hanno comunque una notevole capacità rigenerativa (pensiamo al fegato o alla pelle).
La comprensione dei meccanismi alla base della rigenerazione nelle specie animali offre speranze significative nel campo della medicina rigenerativa umana. Gli studi sulle cellule staminali sono particolarmente promettenti; trattamenti innovativi – basati su queste ricerche – potrebbero rivoluzionare il modo in cui curiamo lesioni gravi e malattie degenerative consentendoci forse un giorno non troppo lontano di riparare o sostituire organi danneggiati, utilizzando le nostre risorse cellulari interne.