Anche il gatto può ammalarsi e avere il raffreddore, in presenza di sintomi, è necessario agire con prudenza.
Vivere con un gatto è una delle esperienze più entusiasmanti della adrenaliniche della vita. Chi ha questa fortuna sa bene quanto il micio possa essere divertente, curioso, attento e dinamico. La sua natura giocosa ed intraprendente lo porta ad avere un piglio sagace e ad affrontare le piccole sfide quotidiane con disinvoltura ma, anche questo splendido animale può avere problemi di salute. Anche il nostro felino, infatti, può ammalarsi di raffreddore, ma quali sono i sintomi a cui prestare attenzione?
Innanzitutto va fatta una premessa: un gatto adulto che abbia avuto le dovute vaccinazioni e che abbia un sistema immunitario forte non incorrerà in particolari problematiche laddove dovesse essere affetto da raffreddore. Con un adeguato riposo e con le cure necessarie, tutto si risolverà entro pochi giorni e potrà ritrovare la sua vivacità.
Se si tratta però di un cucciolo o di un gatto molto anziano il cui sistema immunitario è più dedicato, anche un banale raffreddore può tramutarsi in un pericolo, possono infatti subentrare delle complicazioni come una infezione batterica o una polmonite che potrebbero condurre anche ad esiti nefasti come la morte. Ecco perché è importante conoscere preventivamente tutti i sintomi così da poter agire tempestivamente laddove il micio sia particolarmente debole.
I sintomi del raffreddore nel gatto non differiscono da quelli che compaiono nell’uomo e sono: secrezioni nasali, starnuti, tosse, raucedine, congiuntivite, inappetenza, stanchezza, febbre. È necessario rivolgersi prontamente ad un veterinario, specie se i sintomi dovessero perdurare per più di due giorni. Lo specialista in seguito alla anamnesi, controllerà i parametri vitali del gatto e prescriverà una cura.
Qualora si dovesse andare incontro a un peggioramento, dopo aver sottoposto il proprio amico a quattro zampe a una visita di controllo dal veterinario, questo potrebbe consigliare anche una radiografica per verificare il suo stato di salute.
Se i sintomi dovessero persistere o se non dovessero esserci segnali di miglioramento potrebbe divenire necessario una cura farmacologica volta a debellare le infezioni. La terapia deve essere prescritta dal medico poiché si baserà sulla natura dell’agente patogeno individuato. I farmaci varieranno dunque a seconda che si tratti di un virus o di un’infezione batterica. È sempre consigliato evitare il fai da te poiché potrebbe peggiorare la situazione e rendere difficile la completa e celere ripresa fisica del gatto.
Il movimento del nastro giallo: mettere sul collare del cane questo colore trasmette un messaggio…
Bonus animali domestici: una novità importante iniziata nel 2024 che consente di risparmiare qualcosina per…
Gli squali vanno via e cambiano "casa" le conseguenze del cambiamento climatico sulle barriere coralline…
Da cosa sono attratte le zanzare e perché pungono proprio noi? No, non è la…
Le Isole Fær Øer sono diventate un campo di battaglia per i cetacei: inutili le…
Animali contano e parlano: la storia di Hans il cavallo matematico e il nuovo studio…