Un cucciolo di orso in evidente difficoltà viene soccorso da un passante: il gesto del turista ha commosso la web community.
Alcuni esseri umani producono disastri, altri tentano di rimediare agli errori dei primi. La flora e soprattutto la fauna selvatica tentano di sopravvivere alla tossicità pratica e morale della nostra specie. Gli alberi vengono abbattuti, i sentieri sostituiti con fredde autostrade di cemento, le aziende inquinano l’aria e la presenza dei centri abitati implica il dominio di ruscelli, fiumi e fonti di energia. In tutto questo, mentre noi adattiamo l’ambiente alle nostre esigenze, gli animali sono costretti ad adattarsi a loro volta ad un habitat che non facilita la loro sopravvivenza.
I pesci lottano contro le buste della spesa nel fondo del mare, mentre i coralli soffocano sotto le mascherine utilizzate e gettate durante la pandemia. L’inquinamento nascosto dalle profondità del mare raggiunge infine le coste, le foreste e qualunque luogo dove l’uomo sia passato. Pollicino lasciava le briciole di pane per ricordarsi il cammino, noi abbandoniamo sporcizia e distruzione per segnare il territorio. Per fortuna, è doveroso ricordarlo, esistono esseri umani empatici e sensibili ai bisogni della natura. In loro risiede il destino del nostro pianeta e il futuro – è altrettanto doveroso ricordarlo – della nostra stessa specie.
Un passante intravede una figura curiosa in lontananza. Un vandalo ha abbandonato un barattolo di plastica in prossimità della strada ed un cucciolo di orso vi ha infilato al suo interno il muso. Deve aver percepito un oggetto estraneo, sconosciuto. La sua fame di conoscenza deve poi averlo spinto ad annusarlo, fino a finirvi intrappolato inesorabilmente. Il turista dunque, appresa la difficoltà del piccolo, si è avvicinato abilmente, afferrando il contenitore.
L’istinto del cucciolo di ritrarsi, infine, ha consentito ad entrambi di ottenere il risultato desiderato: il suo muso, con qualche difficoltà, ha ritrovato la libertà. Si tratta di un gesto amorevole e gentile, molto più frequente di quanto si possa immaginare. I contenitori di plastica, qualunque sia la forma o la grandezza, causano la morte di migliaia di esemplari in tutto il mondo.
Le foche finiscono con il muso al loro interno e ciò impedisce loro di nutrirsi e cacciare. Gli animali sgranocchiano l’oggetto curioso, assorbendo ingenuamente le particelle di plastica. Purtroppo dunque non si tratta certo di un’eccezione, bensì – ormai – della tragica consuetudine.
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